Il "Synacthen fiale" immesso nuovamente in commercio in Italia. L'AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco) ha disposto l'autorizzazione all'importazione del farmaco salvavita dalla Francia. Accertato lo stato di carenza del predetto medicinale, nel normale circuito distributivo italiano da qualche anno, il problema fu evidenziato in un articolo di Blasting News del 28 maggio 2013, dove si faceva notare e si sollecitava all'AIFA la necessità di risolvere il problema al più presto, vista la necessità per gli ammalati di dover fare uso del Synacthen fiale (Tetracosactide) come terapia salvavita non fungibile con nessun altro farmaco in commercio.

L'Agenzia Italiana del Farmaco ha disposto l'autorizzazione all'importazione del medicinale dalla Francia, per tramite della Società: SIGMA TAU S.p.A., autorizza autorizzandola a importare i medicinali: SYNACTHÈNE (TÈTRACOSACTIDE) 0,25MG/1Ml, SOLUTION INJECTABLE, nella misura di 14.000 confezioni n. lotto FR10966271 con scadenza Dicembre 2015.

SYNACTHÈNE RETARD {TÈTRACOSACTIDE) 1MG/1ML SUSPENSION INJECTABLE l.M, nella (misura di 15.874 confezioni n. lotto FR10964697 con scadenza Dicembre 2015 e n. 2.126 confezioni n. lotto FR10964698 con scadenza Dicembre 2015 in confezionamento FRANCESE (in lingua FRANCESE) per i quali la SIGMA TAU S.p.A., dovrà far pervenire almeno un foglietto illustrativo in lingua italiana a ciascuna struttura ricevente il farmaco.

Ai sensi dell'art. 5 del D.M. del maggio 2001, agli Assessorati alla Sanità presso le Regioni e le Province Autonome è consentita, fino a diverse indicazioni in tal senso, "temporanea autorizzazione" ad acquistare, per il tramite delle Strutture Sanitarie e dei Servizi di Farmacia Territoriale che ne necessitano, il medicinale allo scopo di assicurare la prosecuzione dei programmi di trattamento a beneficio dei propri pazienti.

Si chiude così per il momento, la triste vicenda che ha gettato nel panico migliaia di ammalati anche gravi e terminali e le loro famiglie, che per più di un anno sono state nell'impossibilità di reperire il farmaco necessario per la terapia salvavita. Assaliti dal terrore di dover perdere i propri cari prematuramente, sono stati in molti gli Italiani che si sono anche indebitati per recarsi all'estero e procurarsi il "Synacthen". Ci auguriamo che casi del genere non si verifichino mai più.