Un gruppo di ricercatori del TSRI (The Scripps Research Institute) in Florida, ha testato con successo un potente composto sintetico che impedisce la comparsa del diabete di tipo I nei modelli animali. A parlarne è Laura Solt, biologa e capo dello studio:
"Gli animali su cui abbiamo testato la nostra molecola hanno mostrato valori di glicemia inferiori a quelli attesi in pazienti con diabete di tipo I. Inoltre, il danno alle cellule beta era significativamente ridotto rispetto a quello di animali non trattati con il composto."
Il diabete di tipo I è una conseguenza della distruzione autoimmune delle cellule beta del pancreas, responsabili della produzione di insulina.
Mentre la terapia standard prevede il rimpiazzo dell'insulina perduta, la ricerca americana si è focalizzata sulla possibilità di impedire la distruzione iniziale causata dal sistema immunitario, arrestando così la malattia ancor prima del suo esordio.
Nello studio, pubblicato nel numero di marzo 2015 della rivista Endocrinology, gli scienziati hanno elaborato il composto sperimentale noto come SR1001 e lo hanno testato su modelli animali non obesi, affetti da diabete. Tale molecola è attiva nei confronti di due recettori nucleari (RORα RORγ), i quali giocano un ruolo critico nello sviluppo della popolazione (Th17) di cellule immunitarie strettamente correlate alla patologia.
I ricercatori hanno supposto che fosse possibile agire su questa famiglia di cellule del sistema immunitario per bloccare l'autodistruzione delle cellule beta del pancreas.
I risultati hanno confermato quest'ipotesi, infatti, la molecola SR1001 è stata in grado di sopprimere la risposta immunitaria, mantenendo così normali i valori di insulina. Inoltre, il composto ha anche aumentato la frequenza di espressione di Foxp3 nelle cellule T, responsabili della regolazione delle cellule del sistema immunitario. La molecola SR1001 era già stata oggetto di studio, quando venne affiancata alla possibilità di trattamento della sclerosi multipla. Con questo ulteriore studio, si evince la possibilità di future applicazione del composto e l'ampliamento di esso in altre aree scientifiche.