Dall'inizio dell'anno, in Toscana, si sono verificati già 4 decessi a causa della meningite da meningococco di tipo C. Il maggior responsabile di questa terribile e grave malattia è il batterio Neisseria meningitidis ma la meningite può essere causata anche da altri batteri e germi ed ogni anno in Italia si registrano circa mille casi. Il 50 per cento circa delle persone colpite da questa grave ed invalidante malattia riesce a guarire ma il 30 per cento, anche se sopravvive, riporta conseguenze gravissime con menomazioni a livello neuromotorio, uditivo, amputazioni degli arti superiori e inferiori, deficit alla vista.


L'unica arma valida per combatterla è il vaccino: ne esistono di specifici come Haemophilus influenzae di tipo B, che si somministra ai bambini nel primo anno di età, e per le forme più frequenti quali quelle causate dal pneumococco, che colpisce di più gli anziani, e quella causata dai ceppi principali A, B,C, Y, W 135 , che interessano più la popolazione giovane, dai bambini, agli adolescenti, ai giovani adulti.
Questi vaccini sono disponibili gratuitamente, soprattutto dopo gli ultimi casi che sono accaduti in Toscana e si consiglia, a chi è stato vaccinato per il meningococco di tipo C, di effettuare un richiamo, specialmente i ragazzi dagli 11 ai 18 anni, la fascia di età più a rischio. Per quanto riguarda il vaccino per il tipo B, da poco disponibile nelle Asl del territorio italiano, l'unico a pagamento, è consigliato soprattutto per gli adolescenti.

Ad un convegno che si è tenuto il 24 aprile scorso all'Università superiore della sanità, dell'università cattolica della Sapienza di Roma, i pediatri riuniti per la giornata mondiale a favore della vaccinazione, che si celebra ogni anno, appunto in questa data, hanno dichiarato che, nonostante esistano vaccini validi per combattere questa patologia, non tutti ne usufruiscono, per cui il batterio è libero di circolare fra la popolazione permettendo l'insorgere di malattie che si credeva fossero state debellate.

Chi non si vaccina metterebbe a repentaglio la propria vita ma anche quella degli altri. I bambini, soprattutto, sono i più a rischio perché fragili e con un sistema immunitario non ancora adatto a combattere contro germi così virulenti ed aggressivi.

Il consiglio del professor Alberto Villani Responsabile dell'Unità di Malattie Infettive dell'Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, è quello di vaccinare i propri figli soprattutto nel primo anno di vita, età in cui sono più vulnerabili ed a giovani adulti ed anziani a provvedere alla vaccinazione per evitare di contagiare neonati e bambini. I vaccini sono disponibili presso le Asl di appartenenza e possono essere somministrati anche dai pediatri e medici di famiglia. Per i rischi connessi alla vaccinazione, nell'ospedale pediatrico Bambin Gesù, si effettuano controlli adeguati per scongiurare reazioni avverse e non è mai stato riscontrato alcun caso nelle circa 800 somministrazioni vaccinali che vengono effettuate ogni anno.