I primi problemi sono sopraggiunti con lo svezzamento. Al pronto soccorso dell'ospedale Cisanello di Pisa il bimbo è arrivato in stato di denutrizione e persino di grave deficit mentale. Poi però gli sono state praticate iniezioni di vitamina B12, i medici gli hanno dato il primo omogenizzato e ora il piccolo si sta riprendendo.

Le conseguenze della dieta e il ricovero

Il bambino non era in grado né di gattonare nè di stare seduto. I genitori avevano scelto per lui una dieta vegana autonomamente, senza consultare un pediatra, ma il figlioletto non l'accettava, così la madre aveva continuato con l'allattamento al seno; peccato che anche lei soffrisse di carenze nutrizionali, carenze soprattutto di vitamina B12, fondamentale per lo sviluppo del sistema nervoso nei primi quattro anni di vita.

Poi il piccolo si è aggravato ed è stato necessario trasferirlo all'ospedale Meyer di Firenze. La sua situazione è ancora critica, ma ormai è fuori pericolo; comunque è presto per stabilire se quel tipo di alimentazione abbia causato al paziente danni permanenti. Il pediatra a pagamento chiamato a casa dalla madre - che forse non si era rivolta ad uno previsto dal servizio sanitario nazionale - si è immediatamente reso conto del deficit neurologico del bambino e ha ordinato il ricovero. Nel suo organismo è stata riscontrata anche una carenza di vitamina D e di ferro.

Il "mea culpa" dei genitori, le indagini, la misura del Tribunale dei Minori

La mamma e il papà sono indagati per maltrattamenti dalla procura di Pisa e dal Tribunale dei minori di Firenze, verranno sentiti dai giudici e seguiti dagli assistenti sociali.

Inoltre per ragioni cautelari lo stesso Tribunale vieterebbe loro di portare a casa il bambino anche se dovessero chiederlo. I dottori hanno assicurato che i due hanno sempre dimostrato affetto per il figlio, non lo trascuravano assolutamente. Ma si sono resi conto troppo tardi di averlo sottoposto ad una dieta vegana sbagliata, senza chiedere il parere dei medici. Ora almeno hanno capito il loro errore.