L'Organizzazione Mondiale della Sanità ha effettuato uno studio secondo il quale 18 milioni di decessi circa sarebbero riconducibili a patologie che hanno origini cardiache. In Italia le malattie cardiovascolari sarebbero la causa principale di quasi metà di tutti i decessi (per la precisione del 44 per cento delle morti).

La prima causa di morte nel nel nostro Paese sarebbe la cardiopatia ischemica. Di cosa si tratta? Si tratta in pratica diun'ischemia che coinvolge il tessutomiocardico, dovuta all'instaurarsi di uno squilibrio tra l'apporto ematico in tale sede, e la richiesta di ossigeno da parte del tessuto stesso.Secondo il Ministero della Salute negli ultimi cinque anni ci sono stati migliaia di decessi riconducibili al cuore.

Secondo lo stesso Ministero della Salute solo nel 2010 sarebbero morte oltre duecentomila persone per malattie del muscolo cardiaco.

L'infarto è un vero e proprio problema sociale

Perquanto riguardo tutte le altre malattie riguardanti l'insorgenza di ischemie del muscolo cardiaco (forme rare di cardiopatie ischemiche, infarto del miocardio, forme croniche di cardiopatie e difetti congeniti del cuore), si registrano altri 75.000 decessi. Potete quindi capire la diffusione a macchia d'olio di questi problemi. Ma come possiamo ridurre il rischio di esserecoinvolti in uno dei problemi cardiaci appena descritti?

Fattori di rischio e comportamenti da evitare

Esistono dei fattori che aumentano sensibilmente i rischi di incappare in simili malattie.

Individuando queste cause scatenanti si può ridurre sensibilmente la percentuale di possibilità di morire per simili patologie. Ad esempio l'aumento di livello di colesterolo nel sangue è un fattore estremamente negativo. Lo stesso dicasi dell'insorgenza del diabete e della pressione arteriosa. Se poi questi tre fattori (colesterolo alto, diabete e ipertensione) si uniscono allora sì che il pericolo di avere un infarto o un problema riconducibile a problemi cardiovascolari può essere molto ma molto alto.

Anche l'obesità quindi è da evitare. In linea generale basterebbe condurre una vita sana, evitare lo stress, la sedentarietà e avere un regime alimentare sano per ridurre sensibilmente le cause di infarto e quindi di morte. Rispettare il nostro cuore oggi può significare continuare a vivere domani.