Qualcuno asserisce che l'improvvisa e ampia diffusione dei cibi senza glutine sia per gran parte una mossa dovuta al business, dati alla mano però si comprende come le cose non stiano proprio così, anzi forse sarebbe il caso di preoccuparsi. Il "Glutox", uno studio italiano promossodalla associazione italiana gastroenterologi ospedalieri (AIGO), appena pubblicato sulla rivista scientifica Nutrients, ha rivelato come ben una persona su dieci può soffrire di sensibilità al glutine non celiaca, che può sfociare in disturbi comuni come gonfiore addominale, mal di testa e stanchezza generalizzata.

Questo studio, che ha coinvolto 15 centri di gastroenterologia ospedalieri, ha esaminato 140 persone di età compresa tra i 18 ed i 75 anni per un periodo di tempo di 6 mesi. La risposta è stata piuttosto netta, infatti ne risulta che 3 persone su 5, eliminando l'assunzione di glutine, hanno anche eliminato i sintomi sopracitati, ed 1 paziente su 5 ha reagito sintomatologicamente alla reintroduzione di glutine.

L'unico modo per stabilire un caso di sensibilità al glutine non celiaca avviene per esclusione, è chiaro quindi, che per essere certi che i sintomi lamentati dai pazienti siano in effetti causati dal glutine e non da altre sostanze, gli esperti hanno dovuto progettare un percorso di tre settimane a dieta priva di glutine e verificare l'andamento dei sintomi.

Questo però indica come molti problemi potrebbero essere semplicemente risolti con un cambio dieta, senza assumere farmaci inutili. Quindi attenzione, il glutine può essere un problema non solo per i celiaci, ma anche ad una fetta molto più vasta di popolazione.

Colpa del grano moderno modificato?

Questa crescita di problemilegati al glutine, che non riguarda solo i celiaci, sebbene anch'essi siano in costante aumento, inizia a preoccupare e suscita più di una domanda riguardante la qualità del grano moderno.Uno sguardo approfondito al recente passato può già dare delle risposte poco rassicuranti, infatti si scopre comedecenni fa siano state introdotte modifiche significative al grano "originale".

La varietà di grano duro odierna è nata infatti presso il Centro di Ricerche del CNEN (Comitato Nazionale Energia Nucleare, ora ENEA) , in seguito ad irraggiamento con raggi X o gamma. Dopo la sua iscrizione nel Registro Nazionale delle varietà del grano duro nel 1974, diventò la varietà più diffusa in Italia.

Queste modifiche migliorano la resa del grano, e quindi comunemente accettate.

Molti esperti, come ad esempioMassimo Bonucci, Direttore del Dipartimento di Ricerca dell'Università popolare di Arezzo, o il dott. Piero Mozzi, ideatore della dieta dei gruppi sanguigni, hanno analizzato la diversa reazione dell'apparato digerente con il nuovo grano rispetto alla vecchio. Insomma una dieta basata sul glutine come quella occidentale, senza demonizzare i prodotti, potrebbe comportare dei problemi, non solo per i celiaci, quindi occorre fare attenzione.