L’indice di massa corporea, noto anche con l'acronimo IMC, è il parametro più utilizzato per valutare lo stato nutrizionale e le condizioni di sottopeso, sovrappeso e obesità di un soggetto. Così da mettere in pratica, eventualmente, misure di lotta o prevenzione contro patologie quali ipertensione, glicemia alta e colesterolo in eccesso. Ma è davvero infallibile e affidabile? Vediamo di seguito come si calcola e i dubbi degli esperti con soluzioni alternative.
I dubbi di uno studio americano sull'Imc
Èproprio di questi giorni uno studio americano portato a termine dalla University of California Los Angeles (Usa), pubblicato sulla rivista specializzata sull'obesità, la International Journal of Obesity, che mette in dubbio l’utilità di questo indice.Secondo i ricercatori, che hanno utilizzato un campione di 40mila persone, un terzo tra essi con Imc “normale” diventa “non sano” se si usano altri parametri come pressione arteriosa, livelli di colesterolo e trigliceridi del soggetto in esame.
Ma questi non sono gli unici dubbi sull'Imc.
Come si calcola l'Indice?
Partiamo col dire come si calcola l'Indice di massa corporea. L'Imc si calcola dividendo il peso in chilogrammi per il quadrato dell’altezza espressa in metri. Quanto al risultato, se il valore è tra 25,00 e 29,99 si è sovrappeso, oltre i 30 si è invece obesi. Sul web esistono comunque vari portali che permettono di calcolarlo facilmente, indicando il proprio peso, la propria età e l'altezza. I dubbi su questo parametro restano. Secondo altri esperti, inoltre, questo indice non distingue la massa magra da quella grassa, non consentendo così la valutazione della composizione corporea effettiva del soggetto. Pertanto, utilizzando come riferimento l’IMC, in caso di una massa magra molto sviluppata (come nel caso di atleti che svolgono determinati sport), si rischia poi di sovrastimare la presenza di massa grassa.
Di contro, se la massa magra è ridotta (si pensi agli anziani) si può finire per sottostimare quella grassa.
Parametri alternativi all'Imc
Di qui, la scelta di molti esperti di non fermarsi solo all'Indice di massa corporea. Si pensi ad esempio alla valutazione della circonferenza del girovita, che permette di valutare il grasso accumulato a livello addominale.
Nel caso degli uomini non dovrebbe superare i 102 centimetri, mentre nelle donne dovrebbe essere inferiore a 88 centimetri. Ancora, molto utilizzato è anche il rapporto tra la circonferenza alla vita e quella ai fianchi, che secondo gli esperti dovrebbe essere inferiore al valore 0,5. Ma c'è anche chi punta a migliorare il calcolo stesso dell'Imc.
Come Nick Trefethen, docente di Analisi Numerica all’Università di Oxford, che propone di dividere il peso per l’altezza elevata a 2,5.
Buone norme al di là di numeri e calcoli
Comunque, al di là dei dati numerici, è sempre preferibile stare attenti alla propria salute e seguire uno stile di vita sano.
Sia dal punto di vista alimentare che motorio. D'altronde, avere una massa grassa sull'addome è un fattore di rischio di incorrere in patologie quali diabete, ipertensione arteriosa, colesterolo e glicemia alti. Perdere peso aiuterebbe nella lotta contro questi sintomi e renderebbe gli stessi farmaci più attivi nel portare glicemia e colesterolo a valori normali. Il tutto per scongiurare gravi conseguenze come infarti, ictus, malattie cardiovascolari, problemi alla vista. Fare una sana attività fisica senza forzature (anche una semplice camminata a ritmo sostenuto di un'ora al giorno) e mangiare molta frutta (fresca e secca), verdure, legumi e pesce, aiuterà sicuramente a ritrovare il peso forma o quanto meno, ad avvicinarsi ad esso il più possibile.
Misurare spesso la pressione (almeno una volta l'anno dopo i vent'anni a fronte di valori sugli 80-120, altrimenti bisogna aumentare i controlli), aiuta anche a prevenire eventuali problemi come l'ipertensione arteriosa.