Si sa, un po’ di pancetta non ha mai fatto male a nessuno e le classiche “maniglie dell’amore” ne sono un fulgido esempio. Tuttavia uno studio recente ha completamente ribaltato la convinzione per cui chi non può definirsi obeso o sovrappeso, ma solo un “magro con la pancia” sarebbe “ok” oltreché da un punto di vista estetico, anche salutare. Nonostante quanto si sia portati a pensare infatti la classica pancetta è tutt’altro che innocua e per la Salute di un individuo magro potrebbe presentare dei rischi maggiori rispetto a individui in palese sovrappeso: ictus, malattie coronariche e altri problemi cardiaci sembrerebbero essere infatti ancora più probabili.
I magri con la pancia hanno un rischio di mortalità due volte maggiore degli obesi
A mettere sotto accusa la pancetta è un recente studio pubblicato sulla rivista scientifica Annals of Internal Medicine che ha dimostrato, sulla base dei dati raccolti da un campione di 15mila individui con un indice di massa corporea normale, che quel po’ di grasso addominale spesso considerato fisiologico e anche un po’ sexy rischia di compromettere seriamente la nostra salute.
Questo certo non scardina l’assunto che essere obesi aumenti sensibilmente il rischio di infarti, diabete, cancro e ictus, ma anche gli uomini e le donne con ventre “gonfio” non sono certo al riparo da tali rischi. Secondo lo studio condotto da Francisco Lopez-Jimenez infatti, i magri con la pancia hanno un rischio di mortalità doppio rispetto alle persone obese o in sovrappeso, probabilità che nelle donne si riduce a circa una volta e mezzo.
Perché la pancia è così pericolosa?
Ma perché la pancetta viene di colpo così demonizzata? In verità lo studio in questione è solo il più recente in letteratura e, pur confermando risultati di studi precedenti, è il primo che fornisce una misura quantitativa del fenomeno. La spiegazione? A differenza delle “maniglie dell’amore”, la pancia è costituita da un tipo di grasso che penetra in profondità nel corpo avvolgendo gli organi vitali come il fegato.
Quest’ultimo tende a usare questo grasso trasformandolo in colesterolo che può a sua volta essere messo in circolo nel flusso sanguigno e depositarsi lungo le arterie. Un eccesso di colesterolo nel sangue può quindi far salire la pressione e ostruire la circolazione fino a portare a infarti o ictus. Questo strato di grasso sarebbe responsabile anche di un innalzamento dei livelli di glicemia con conseguente rischio di sviluppo di diabete tipo due oltre a infiammazioni croniche e altre patologie e può causare inoltre una riduzione della massa muscolare.
Pancia e salute: attività fisica sempre e comunque
Cosa fare allora per ridurre i rischi connessi al grasso addominale? Lo stesso dottor Lopez-Jimenez risponde ai suoi pazienti che, forti del proprio indice di massa corporea (BMI) che li ritrarrebbe come individui in forma e in salute chiedono stupefatti: “perché devo fare ginnastica?
Dovrei poter mangiare quello che voglio”. E invece no, perché sebbene l’indice di massa corporea e il colesterolo siano degli indicatori da tenere sempre sotto controllo, non di meno l’attività fisica dev’essere imprescindibile: 50 minuti tre volte alla settimana o 30 minuti sei giorni alla settimana, prescrive il dottor Lopez-Jimenez. Inoltre – sottolinea il dottore – è bene non sottovalutare lo stress, fattore anch’esso responsabile di un’elevata quantità di grasso sulla pancia.