Se mettiamo insieme uomini e donne, il tumore del colon-retto è, in assoluto, quello più diagnosticato ogni anno. Solo nel 2015 in Italia erano 52 mila casi. Ma il problema che sta emergendo, sia in Italia che negli Stati Uniti, come documentato da questo studio dei ricercatori del Michigan, è l’abbassamento dell’età in cui questo tumore colpisce associato anche ad una sua maggiore aggressività.

Screening per la prevenzione

Molti screening sono garantiti dal Sistema Sanitario Nazionale, consentendo di fare diagnosi di tumori in una fase iniziale, con un maggior tasso di sopravvivenza.

Lo screening per il tumore al colon-retto prevede la ricerca del sangue occulto nelle feci da ripetere ogni due anni. Si tratta di un test assolutamente non invasivo, per gli over-50enni garantito dal Sistema Sanitario Nazionale ma il 40% degli italiani non aderisce. In caso di positività va eseguito la colonscopia o rettosigmoidoscopia.

Adesso arriva questo studio americano che dimostra come ad essere a rischio sono anche soggetti più giovani, infatti 1 diagnosi su 7 riguarda persone che hanno meno di 50 anni.

Diagnosi precoce: vari studi suggeriscono di anticipare l’età

Una ricerca effettuata dai ricercatori dell’Università del Michigan, pubblicata su Cancer, ha analizzato 258 mila diagnosi effettuate tra il 1998 e il 2011, evidenziando che il 15% delle diagnosi di questo tumore erano inpersone under 50enni.

Va tuttavia ricordato che già un anno fa, gennaio 2015, altri ricercatori dell’Anderson Cancer Center di Houston avevano pubblicato, su Jama Surgery, un altro studio dove si evidenziava che nel periodo 1998 – 2006, a fronte di una riduzione della mortalità da tumore al colon-retto negli over 50enni, grazie allo screening e alla colonscopia, a cui gli americani si sottopongono in misura maggiore che da noi, si era registrato un deciso aumento dell’incidenza negli adulti con meno di 50 anni.

Secondo Christina Bailey, ricercatrice e autrice del lavoro su Jama Surgery, tra pochi anni, 2020-2030, l’aumento del tumore al colon-retto tra i giovani potrebbe aumentare del 90%. Da qui il suggerimento di anticipare l’età a cui sottoporsi allo screening così come è stato fatto con il tumore al seno, il cui screening ora inizia a 40 anni.

Stili di vita, prevenzione ed una maggiore consapevolezza

Indipendentemente dall’età in cui iniziare lo screening, è importante essere vigili su quelli che possono essere segni premonitori come anemia, motilità intestinale alterata, presenza di sangue nelle feci. Oltre ai fattori ereditari e familiari, come morbo di Crohn, retto-colite ulcerosa e poliposi familiare.

E' noto che questo tumore ha una maggiore incidenza nella popolazione di colore. Ma è altresì noto che la sua incidenzadipende dall’alimentazione e stile di vita. Un’alimentazione ipercalorica, ricca di grassi animali, carne rossa, povera di fibre e una scarsa attività fisicasono fattori di rischio.E dopo la diagnosi? Seipazienti su 10 guariscono.