I cultori dell’olio di oliva, ingrediente principe della dieta mediterranea, leggeranno con comprensibile scetticismo i risultati di questo studio. La comunità scientifica mondiale, dopo la scoperta delle statine, dà per certo che una riduzione della colesterolemia porta ad un miglioramento della nostra salute. Un altro assioma del nostro tempo è che un’alimentazione ricca di grassi insaturi, come quelli presenti nell’olio extravergine di oliva, è da preferire rispetto ai grassi saturi come quelli presenti nei grassi animali. Ora, Christopher Ramsden del NIH ha pubblicato i risultati di una meta-analisi dove dimostra che sostituire i grassi saturi animali con oli vegetali, ricchi di acido linoleico, abbassa effettivamente il colesterolo ematico ma questo non si traduce in una riduzione del rischio di malattie cardiache né allunga la sopravvivenza.

I grassi sono messi spesso sotto accusa: qualcuno cerca di evitarli il più possibile perché ha paura di ingrassare, altri invece ne stanno alla larga per proteggere la salute delle arterie. Non tutti i grassi sono però uguali e assumerne di buona qualità e in proporzioni adeguate è fondamentale per mantenersi in salute. Scopri di più grazie ai consigli del medici del Policlinico "A. Gemelli" nell'iniziativa Viaggio al Cuore del Problema, powered by Danacol.

Uno studio di 45 anni fa

Tra il 1968 e il 1973 negli Stati Uniti, al Minnesota Coronary Experiment (MCE), era stato condotto, in doppio cieco, uno studio clinico randomizzato. Lo studio voleva testare se la sostituzione di grassi saturi animali con un olio vegetale, ricco di acido linoleico (ad esempio, olio di mais, di girasole, di cartamo, di semi di cotone, o di soia) portasse ad una riduzione dei problemi coronarici e della mortalità.

Ed eventuali effetti sulla colesterolemia.

Così Christopher Ramsden e i suoi collaboratori hanno analizzato i risultati - mai pubblicati - di questo studio di 45 anni fa, dove 9.423 volontari (20-97 anni) furono seguiti per circa quattro anni allo scopo di verificare se sostituire i grassi saturi con grassi insaturi, riducesse il rischio di morte e di malattia coronarica abbassando i livelli di colesterolo.

Le conclusioni di questo studio hanno evidenziato che una dieta ricca in acido linoleico porta effettivamente ad una riduzione della colesterolemia, ma non aumenta la sopravvivenza.

Nel 2013 è stato eseguito uno studio analogo, il Sydney Diet Heart Study. Anche in questo caso, spiegano gli autori, i risultati non solo hanno portato alle stesse conclusioni ma, anzi, hanno aggiunto un elemento in più: il rischio di morte per malattia coronarica è addirittura maggiore in coloro che hanno sostituito i grassi saturi con oli vegetali ricchi in acido linoleico.

I grassi insaturi riducono la colesterolemia ma non aumentano la sopravvivenza

Sorpresi da questi dati, Ramsden e colleghi hanno voluto rianalizzare i risultati di tutti gli studi randomizzati e controllati, simili ai primi due, pubblicati negli ultimi anni, senza trovare alcuna riduzione della mortalità generale o per malattia coronarica.

Pertanto gli autori hanno concluso che l'abbassamento del colesterolo sierico, per effetto della sostituzione dei grassi saturi con acido linoleico, non porta ad una riduzione del rischio cardiovascolare e un aumento della sopravvivenza.

In un editoriale di Lennert Veerman, direttore della Burden of Disease and Cost-Effectiveness Unit all'Università di Queensland in Australia, che accompagna l’articolo, scrive: “I vantaggi di scegliere i grassi polinsaturi in luogo di quelli saturi sembrano un po' meno certi di quanto pensassimo, suggerendo la necessità di un riesame delle prove a sostegno di queste raccomandazioni dietetiche. Nel frattempo, comunque, dovremmo continuare a mangiare più pesce, frutta, verdura e cereali integrali evitando lo zucchero, il sale, i grassi industriali e le diete ipercaloriche”.