La dieta DASH (Dietary Approaches to Stop Hypertension), messa a punto negli USA dal “National Institute of Health” e la più nota dieta mediterranea, producono un effetto alcalinizzante, grazie al loro elevato contenuto di frutta e verdura. E’ quanto affermano i ricercatori del Dipartimento di Medicina dell’Università di San Francisco insieme alla John Hopkins University di Baltimora nel mese di gennaio 2016, sulla rivista “Blood Purification”.
L’azione della dieta sul metabolismo acido-base viene misurata comeNEAP (Net Endogenous Acid Production – produzione netta di acido endogeno), a seconda degli alimenti acidi o alcalinizzanti che contiene.
Entrambe le diete inducono una bassa NEAP,che comporta un miglioramento dei parametri metabolici, della funzione renale e della qualità della vita nei soggetti con nefropatia ipertensiva.
Effetto delle dieteDASH e mediterranea sulla malattia renale cronica
Lamalattia renale cronicaè una patologia molto diffusa ed in continua crescita. Si stima che circa il 10% della popolazione mondiale presenti una funzionalità renale alterata per più di 3 mesi, classificata in 5 stadi di gravità crescente. Le ragioni di questo incremento si devono all’invecchiamento della popolazione ed all’aumento di soggetti ad elevato rischio di subire un danno renale a causa di patologie quali il diabete mellito di tipo II, la sindrome metabolica, l’ipertensione arteriosa, l’obesità e la dislipidemia.
Ilmodello dietetico DASH, americano, che ha preso spunto dalla dieta mediterranea, è ricco di frutta e vegetali, cereali integrali, pesce, pollo, legumi, semi oleosi; è povero, invece, di sodio, zucchero, dolci, grassi e carni rosse. L'elemento chiave, distintivo, della dieta DASH, è ilbasso contenuto disodio:solo2.3 gr al giorno.
E’ stata riconosciuta la sua validità nel trattamento dell’ipertensione, delle malattie cardiache e dei calcoli renali.
Ilmodello dietetico tradizionale mediterraneoè molto simile al precedente: è caratterizzato da una elevata percentuale di frutta e verdura, legumi, semi oleosi, cereali, olio di oliva e pesce. Consiglia, invece, una bassa quantità di derivati del latte, grassi saturi, carne rossa; ammette anche un moderato consumo di vino durante i pasti.
Ne è stata dimostrata l’efficacia nel prevenire diverse malattie croniche come l’artrite reumatoide.
Quantificazione della dieta alcalina
Gli alimenti ingeriti vengono classificati come acidificanti o alcalinizzanti in base al PRAL che producono (Potential Renal Acid Load - carico acido renale potenziale).Il risultato finale della dieta è la produzione netta di acido endogeno (NEAP).Gli alimenti a PRAL positivo, come le proteine animali, producono acido solforico, aumentando il carico acido netto; al contrario frutta e verdura generano bicarbonato, diminuendo il carico acido: sono dunque alcalinizzanti.
Successivamente alle già dimostrate proprietà alcaline della dieta vegetariana e vegana, anche le diete DASH e mediterranea sono caratterizzate daun bassocarico acido nettoe riducono la presenza di marcatori del danno renale come l’albumina urinaria negli individui con malattie renali croniche ipertensive. Si sta, perciò, affermando la tendenza a sensibilizzare i clinici nell’applicare questi due metodi dietetici, per controllare queste malattie in modo più efficace.