Negli ultimi anni, l’interval training ad alta intensità (HIIT) ha suscitato molto interesse scientifico, perché è risultato più efficace nel migliorare le capacità aerobiche e anaerobiche, rispetto agli esercizi prolungati ad intensità stabile e moderata. In un lavoro pubblicato nel giugno 2016 sulla rivista Obesity Reviews, è stata condotta un’analisi di 9 studi clinici, nei quali è stata valutata l’efficienza dell’allenamento HIIT, in 274 giovani adolescenti obesi, di età compresa tra i 6 e i 17 anni.

Un esempio di questo allenamento cardiovascolare misto ha compreso un lavoro di intensità moderata (metabolismo aerobico), ad una frequenza cardiaca attorno al 50-60% della frequenza cardiaca massima (da 1 a pochi minuti), seguito da un lavoro intenso, all’80-90% della frequenza cardiaca massima per 30-60 secondi (metabolismo anaerobico); poi di nuovo un periodo di recupero, alla frequenza cardiaca iniziale; il ciclo è stato ripetuto per un totale di 20 minuti.

I risultati sono stati sorprendenti in tempi brevi: diminuzione della pressione sistolica di 3.6 mm Hg e della massa grassa, aumento dell’assunzione di ossigeno di 1.92 ml/kg/min e dell’efficienza cardiaca, in un periodo compreso tra 4 e 12 settimane, inferiore, rispetto a quello della classica attività aerobica (a moderata intensità e a frequenza cardiaca costante, della durata di 40-60 minuti).

Raccomandazioni della WHO (World Health Organization)

I ricercatori consigliano, sia per i ragazzi che per gli adulti, 150 min di esercizi aerobici di moderata intensità, a settimana oppure 75 min di allenamento vigoroso o una combinazione moderata-vigorosa. Includono anche esercizi di resistenza e di stretching, due volte a settimana o più frequentemente.

Maggiori benefici sulla salute potrebbero essere ottenuti mediante aumento dell’attività fisica moderata aerobica, sopra ai 300 min a settimana o di attività fisica vigorosa, sopra i 150 min a settimana.

Viene rimarcato che un’attività fisica insufficiente, aumenta il rischio del diabete mellito di tipo 2, di sviluppare obesità e malattie cardiovascolari (ipertensione e malattie alle coronarie), problemi al sistema locomotorio e disordini emozionali (ansia, disordine bipolare, ossessivo-compulsivi, psicotici).

Fortunatamente, per mantenersi in forma non è obbligatorio iscriversi in palestra. Quando si parla di attività fisica non bisogna infatti pensare solo allo sport o ad esercizi strutturati o ripetuti, ma a tutte le occasioni di movimento che si presentano durante la giornata. Anche scegliere di preferire le scale all’ascensore oppure spostarsi con i mezzi pubblici anziché con l’auto privata aiuta a mantenersi fisicamente attivi e in salute. Ciò che conta è aumentare l’esercizio aerobico di intensità moderata e non scendere al di sotto di livello un minimo di attività fisica. Scopri di più grazie ai consigli del medici del Policlinico "A. Gemelli" nell'iniziativa Viaggio al Cuore del Problema, powered by Danacol.

Analisi degli studi clinici

I ricercatori del Laboratorio de Ciencias de la Actividad Física, el Deporte y la Salud, Universidad de Santiago de Chile, hanno dimostrato l’efficacia dell’allenamento HIIT sui fattori di rischio cardiometabolico nei ragazzi obesi.

Il lavoro è stato eseguito con vari sport (bicicletta, camminata, nuoto). L’HIIT è risultato un metodo potente per migliorare il fitness cardiorespiratorio e la funzione vascolare, misurata mediante il diametro dell’arteria brachiale flusso sanguigno-mediato (test gold standard più comune, non invasivo) e i biomarcatori associati alla funzione dell’endotelio vasale (stress ossidativo, colesterolo, insulino-resistenza e infiammazione), prima e dopo il lavoro.

La disfunzione vascolare è un parametro importante, perché è un precursore della cascata aterosclerotica e aumenta la suscettibilità ad eventi cardiovascolari come infarto del miocardio. L’attività fisica, dunque, basata su esercizi continui o di cambiamento di intensità, praticata con regolarità, produce benefici sui parametri biochimici e antropometrici (miglioramento della circonferenza addominale e dell’indice di massa corporea). È sempre bene, comunque, farsi seguire da un personal trainer per le proprie esigenze.