Anche smartphone e tablet possono contribuire a migliorare il Benessere e la Salute. È disponibile da alcune settimane su Google play e App store la nuova applicazione “Imalditesta”, un programma che attraverso l'inserimento di alcune informazioni può aiutare a trovare il rimedio più efficace contro questo disturbo molto diffuso tra gli italiani.L'app gratuita “Imalditesta” funziona come un registro sul Cloud in cui bisogna indicare i dettagli che riguardano i sintomi e le caratteristiche della cefalea: il profilo personale è un archivio che permette di monitorare il malessere, individuarne le cause (per esempio, l'eccesso di alcolici o un'alimentazione scorretta), considerare l'intensità del dolore o i fattori ereditari.
Tutti dati che possono aiutare a conoscere questo disturbo per prevenirlo ed evitare che diventi una condizione cronica che può incidere negativamente sulla qualità della vita: secondo gli esperti una delle soluzioni più efficaci contro il mal di testa è quella di mantenere abitudini regolari ed evitare l'insorgere di situazioni di stress psico-fisico.
Cefalea, un male comune tra gli italiani
Il progetto che ha portato all'ideazione dell'applicazione si inserisce in una serie di iniziative promosse da Angelini, in collaborazione con l'Associazione neurologica italiana, sulla ricerca sulle cefalee: lo scopo è quello di informare l'opinione pubblica sulle varie tipologie di mal di testa e sulle possibili cause.
Secondo dati diffusi da GfK Eurisko, in Italia oltre la metà della popolazione soffre di mal di testa; gli intervistati dichiarano che mediamente il disturbo si presenta almeno due volte al mese e può durare dalle cinque alle dieci ore.
Sono numerosi i fattori scatenanti di questo malessere, i principali sono lo stress, l'insonnia o l'utilizzo prolungato del computer, oltre ai dolori alla zona cervicale e al ciclo mestruale: in genere chi soffre di cefalea utilizza poco i farmaci, o li assume in ritardo perché in pochi sanno riconoscere i fattori sintomatici del disturbo. Favorire la conoscenza di un problema così diffuso è utile anche per promuovere un uso responsabile dei farmaci.