“Che mondo sarebbe senza Nutella?” si chiede il popolarissimo slogan dell’altrettanto popolare cioccolata spalmabile. Che delizia gli spuntini di milioni di italiani da oltre mezzo secolo. Ma ora c’è anche da chiedersi: “Che Nutella sarebbe senza Olio di palma?”. Già perché da diversi mesi stiamo assistendo ad una campagna contro questo olio vegetale che sarebbe cancerogeno. Con vari distinguo di case di produzione di prodotti alimentari, che ci tengono a precisare che i propri prodotti non contengonoquesto olio vegetale.E così, a finire sotto attacco è anche irrimediabilmente la stessa Nutella, che contiene appunto olio di palma.Tuttavia, la Ferrero,l’azienda che la produce, ha deciso di scendere in campo per spiegare le proprie ragioni e rassicurare i fan della mitica Nutella.

Ecco cosa ha affermato in un convegno.

Olio di palma, la difesa della Nutella Ferrero

L’azienda piemontese Ferrero, con sede ad Alba, ha organizzato un apposito convegno in quel di Milano dal titolo eloquente: “Olio di palma: una scelta responsabile, basata sulla scienza”. Anche per festeggiare i propri settant’anni di esistenza. Per bocca dell’amministratore delegato di ‘Ferrero commerciale Italia’, Alessandro D’Este, ammette di avvertire il disagio e lo spavento di quanti consumano i loro prodotti. Soprattutto la Nutella. Ma anche che l’olio utilizzato nei loro prodotti è di qualità, venendo di fatto verificato e controllato. L’olio di palma utilizzato da Ferrero viene da frutti spremuti freschi, lavorato a temperature controllate e prevalentemente proprio nel nostro Paese.

Pertanto è sicuro e completamente eco-sostenibile.

Olio di Palma, perché farebbe male

La Ferrero, proprio per difendere i propri prodotti, in primis la Nutella, ha così realizzato un decalogo che tutti dovrebbero seguire. Tra questi, anche quelli a tema ambientale: rispetto per le foreste e dunque per gli animali in via di estinzione (in primis gli oranghi), ma anche per i diritti di chi lavora o vive nelle aree dove la raccolta avviene.

Del resto, non è stata l’Agenzia europea per la sicurezza alimentare a classificare tale olio vegetale (che è anomalo perché contiene grassi saturi) cancerogeno. Bensì, ad essere pericolose sono le sostanze chimiche che eventualmente potrebbero formarsi durante il processo della sua lavorazione. Di qui la difesa di Ferrero delle sue metodologie. Più disposti ora a mangiare la Nutella?