Coldiretti ha presentato presso il Forum Internazionale dell’Agricoltura e dell’Alimentazione di Cernobbio il suo dossier intitolato: “La classifica dei cibi più pericolosi”. I più dannosi in assoluto risultano essere le nocciole provenienti dalla Turchia, primato dovuto alla presenza di aflatossine in quantitativi che superano i limiti di legge, e i broccoli cinesi con oltre il 92% dei campioni esaminati contaminato da residui chimici.

Aumentano le importazioni dall’estero. Coldiretti invita a mettere più cibo italiano sulle nostre tavole. I dati del dossier mostrano, infatti, che le importazioni di cibi che si dimostrano poi dannosi alla Salute sono aumentate in modo preoccupante.

Le arachidi cinesid'importazione sono aumentate del 141% - rivelando alte presenze di aflatossine, microtossine prodotte da funghi o muffe - e del 60% i pomodori turchi. Da segnalare il peperoncino indiano e quello thailandese che preoccupano per la presenza di contaminazioni microbiologiche e pesticidi.

Ortaggi e verdure. Il prezzemolo del Vietnam non ha superato i controlli nel 78% dei casi. Anche il basilico indiano non è sicuro. I piselli che importiamo dal Kenya sono contaminati in 1 caso su 10.

Cosa nascondono i pesci d’importazione. Aumenta del 48% anche l’importazione di tonno e pesce spada dalla Spagna: in questi alimenti sono stati trovati metalli pesanti in eccesso. Registrano un +10% le importazioni di pangasio, pesce vietnamita, spesso frequentemente contaminato da metalli pesanti.

Anche la frutta non è sempre sana. I fichi secchi provenienti dalla Turchia (+19%) sono risultati contaminati da aflatossine e pesticidi, così come i pistacchi provenienti dall’Iran (+9%). Il 33% delle melagrane provenienti dall’Egitto non supera i test della Coldiretti, così come l’11% delle fragole egiziane. Nel 21% delle arance egiziane si riscontrano residui chimici nocivi.

Attenzione anche a meloni e cocomeri provenienti dal sud America.

Intanto, sulle tavole italiane. Se importiamo dall’estero tanti prodotti, non sempre sani, sulle tavole del nostro paese il consumo di pane si è dimezzato negli ultimi 10 anni e siamo arrivati al minimo storico di soli 85 grammi a testa al giorno a persona. Se la metà degli italiani (46%) dichiara di mangiare il pane avanzato dal giorno precedente, sono più di 16 milioni gli italiani che preparano il pane in casa, almeno una volta ogni tanto.

Mangiare italiano è meglio. Coldiretti invita a prediligere prodotti italiani visto che:“L’agricoltura italiana è la più green d’europa con 281 prodotti a denominazione di origine (DOP/IGP), il divieto di utilizzo di OGM, il maggior numero di aziende biologiche ed è anche al vertice della sicurezza alimentare mondiale col minor numero di prodotti agroalimentari con residui chimici irregolari (0,4%)”.