La quantità di vitamina D, nel sangue di bambini e adulti con malattie allergiche immunomediate (asma bronchiale, rinite allergica, dermatite atopica, allergie alimentari, orticaria acuta), è spesso insufficiente. Ma esiste una correlazione tra carenza di vitamina D e allergie?
Se lo sono chiesto i ricercatori della Seconda Università di Napoli, in un’analisi condotta nel Department of Women, Child and General and Special Surgery.
I risultati hanno mostrato che la deficienza di vitamina D predispone alle infezioni gastrointestinali, respiratorie e della pelle.
Si è osservato che la minore integrità della barriera epiteliale permette, ad allergeni e agenti infettivi, di infiltrare il sistema immunitario e di rilasciare mediatori proinfiammatori.
Nei soggetti asmatici i livelli vanno monitorati e, se necessario, integrati, per ottenere una migliore risposta al trattamento terapeutico con i glucocorticoidi, anche nei casi di resistenza alla terapia.
E’ quanto pubblicato sulla rivista Journal of Clinical Gastroenterology, nel novembre 2016.
Malattie allergiche
Sono causate dall’interazione di fattori genetici eterogenei e ambientali (agenti infettivi, rinovirus umani, virus sinciziali respiratori e micoplasma; allergeni, acari della polvere di casa, polline, animali domestici e muffe, inquinanti e farmaci).
Le malattie atopiche (eczema, asma e rinite allergica), presenti in circa il 20% dei bambini e il 6% degli adulti dei paesi industrializzati, colpiscono quasi 700 milioni di soggetti in tutto il mondo.
La dermatite atopica, malattia infiammatoria cronica causata da un difetto genetico nelle proteine della barriera epidermica, si manifesta nella prima infanzia con eczema; durante gli anni successivi possono apparire altri disordini immunitari a carico del sistema gastrointestinale e delle vie respiratorie.
Meccanismo di azione della vitamina D
Oltre alle funzioni note di componente necessario nell’omeostasi del calcio e del fosfato nel metabolismo osseo, la vitamina D, dopo essersi legata al suo recettore in molti tessuti, modula la risposta del sistema immunitario.
E’ stato anche osservato che stimola la produzione di peptidi antimicrobici della pelle, come le catelicidine, aumenta la capacità microbicida dei monociti/macrofagi e inibisce il rilascio delle citochine infiammatorie prodotte dai linfociti T.
I soggetti con livelli di vitamina bassi (<25 nmol/L) hanno mostrato livelli di IgE (anticorpi che reagiscono con l’allergene) più alti degli individui sani.
La strategia primaria di prevenzione delle malattie allergiche risultata più efficace consiste nei seguenti interventi: evitare allergeni, somministrare probiotici specifici (lattobacilli e bifidobatteri) per migliorare l’immunità intestinale, esporsi al sole, seguire una dieta specifica, ricca di pesce e assumere, se necessario vitamina D.