Sulami è una donna di 35 anni che sperimenta letteralmente ogni giorno della sua vita cosa significa essere prigioniera del suo corpo. La donna indonesiana risulta affetta da una rara malattia che non le consente alcun movimento, ma che anzi la irrigidisce come se fosse imbalsamata. La donna vive praticamente reclusa in casa dove è adagiata su un letto. Il corpo le è diventato come una sorta di bastone inflessibile che in alcun modo può flettere o piegare. Purtroppo in questa parte del mondo malattie di questo tipo risultano ancora più difficili da gestire.
Sulami non ha neanche la possibilità di beneficiare di farmaci che possano lenire i suoi sintomi, in quanto nella zona in cui vive non sono reperibili. Paradossalmente a prendersi cura della giovane è la nonna che ha oltre novant'anni.
La malattia di Sulami
Sulami soffre di spondilite anchilosante, una grave malattia autoimmune. Le sue condizioni di salute purtroppo sono destinate a peggiorare nel tempo: le complicazioni che tale patologia comporta possono riguardare la frattura delle vertebre, infezioni ai polmoni, nonché patologie a carico del cuore e dei reni. La spondilite anchilosante è nota anche come malattia della spina di bambù proprio per l'effetto di irrigidimento che determina nel corpo.
Generalmente i pazienti che soffrono di questa patologia riescono a rimanere del tutto indipendenti, ma nel caso di Sulami i sintomi sono arrivati a procurarle la totale immobilità. In alcuni casi vi può essere un miglioramento ma, nel caso della donna, si assiste ogni giorno a un aggravamento inesorabile delle sue condizioni di salute.
Una vita impossibile
La spondilite anchilosante rientra nel gruppo delle malattie reumatiche a carattere infiammatorio ed è la diagnosi più comune dopo l'artrite reumatoide. Tale patologia interessa il sistema muscolo-scheletrico. La spondilite anchilosante generalmente si manifesta con un dolore alla schiena e rigidità diffusa, dolore che tende ad accentuarsi se il paziente resta immobile per lunghi periodi o alla mattina quando si risveglia.
I sintomi si attenuano se si pratica un'attività fisica. Altro sintomo è la stanchezza generalizzata che può essere accompagnata da febbricola. Per questa patologia non esiste una cura specifica: la terapia farmacologica è in grado di ridurre sia il dolore che la rigidità ed è simile a quella che viene utilizzata per la cura dell'artrite reumatoide.