Ad affermare ed avvalorare questa tesi sono stati alcuni scienziati della University of Ghent, una rinomata università belga, che con i loro studi hanno avuto la possibilità di affermare che chi, durante l'anno, è abituato a consumare spesso del pesce sta in realtà ingerendo più di undicimila frammenti di plastica. Questo perché giornalmente vengono gettati in mare sacchetti di plastica, bottiglie e vari oggetti che vengono puntualmente divorati dai pesci, le stesse specie di pesce che puntualmente ci ritroviamo sulle nostre tavole e che amiamo tanto mangiare, senza ovviamente sapere a cosa andiamo in contro ingerendoli.

Una cosa a cui non facciamo caso e a cui, probabilmente, non diamo molto peso.

Inquinamento di mari ed oceani: una problematica da non sottovalutare

Si parla di numeri che dovrebbero far riflettere, e non poco, ognuno di noi, poiché giornalmente nei nostri mari vediamo galleggiare all'incirca oltre cinquemila miliardi di frammenti di plastica. Una grossa cifra che non lascia scampo, perché tutta questa plastica viene poi ingerita da svariate specie di pesci e trasportata sulle nostre tavole. Una volta ingerite, queste particelle di plastica vengono depositate in una o più parti del nostro corpo, ma non sappiamo ancora con certezza se queste vengono effettivamente espulse o se restano lì causando danni non indifferenti al nostro organismo.

Prendendo in esempio le cozze,quelle che noi amiamo mangiare, sono le stesse che filtrano e puliscono l'acqua ed in ognuna di esse, in media, viene riscontrato un pezzo di plastica che, non potendo essere espulso con facilità, viene assorbito dai tessuti della cozza stessa, divenendo un tutt'uno con lei. Così come accade a loro, temono i ricercatori, potrebbe tranquillamente accadere a noi: il nostro organismo potrebbe non essere in grado di espellere tutto quel quantitativo di plastica che ingeriamo medialmente in un intero anno di vita e, a lungo andare, questi frammenti di plastica potrebbero lentamente distruggerci direttamente dall'interno.