L'influenza può considerarsi ormai alle spalle, tuttavia stando ai dati dell'Istituto superiore di Sanità, quest'anno si è verificato un incremento del tasso di mortalità rispetto agli anni scorsi. Nello specifico nel nostro Paese si è verificato un aumento dei decessi pari al 15%, con punte che hanno raggiunto il 42% in più decessi rispetto a quelli attesi. Ma vediamo più nel dettaglio i motivi di questo aumento di mortalità per l'epidemia influenzale.
Epidemia influenzale: aumento mortalità tra gli anziani
Secondo l'Istituto Superiore di Sanità, i motivi dei decessi degli anziani ultrasessantacinquenni vanno ricercati in una bassa copertura vaccinale.
In effetti il vaccino antinfluenzale viene particolarmente raccomandato agli anziani over 65 anni, che possono maggiormente risentire di questa infezione, soprattutto se sono già affetti da qualche patologia respiratoria o cardiovascolare. Le complicanze dell'influenza in questi casi potrebbero portare anche al decesso. Stando sempre ai dati dell'Istituto superiore di sanità, in questi ultimi anni si è assistito a una diminuzione della diffusione della vaccinazione anti-influenzale. L'anno scorso la soglia è scesa sotto al 50%, nonostante l'obiettivo del ministero della Salute e dell'OMS sia il raggiungimento del 75% della copertura vaccinale tra gli anziani che abbiano oltre i sessantacinque anni di età e tra i soggetti a rischio.
In effetti la totalità delle persone che sono morte a causa dell'influenza, presentava una patologia cronica pre-esistente, in particolare si segnalano quelle cardio-vascolari, seguite dalle malattie respiratorie croniche, dal diabete e dall'obesità.
Influenza 2017: i ceppi più aggressivi
Quest'anno il ceppo virale che si è rivelato più aggressivo è stato il virus A/H3N2 che ha determinato il maggior numero di decessi (63%), seguito dal virus A/H1N1 pdm09 (65% dei casi) e dal virus B (4% dei casi).
Secondo gli esperti la campagna vaccinale è fondamentale soprattutto per gli anziani, perché il vaccino è in grado di attenuare l'aggressività del virus. D'altronde gli anziani vaccinati presentano un decorso clinico migliore.