Tra i 163 Paesi esaminati dal Bloomberg Global Health Index, l'Italia conquista la prima posizione come Paese "più in salute" al mondo con un punteggio di ben 93,11 su cento, seguita da Islanda, Svizzera, Singapore, Australia e Spagna. A decretare la vincitrice, la valutazione di diverse variabili, quali, per esempio, cause di morte, aspettativa di vita, pressione alta, tabagismo, malnutrizione, accesso all'acqua potabile.

Economia in crisi, ma salute al top

Nonostante i dati negativi che riguardano la situazione economica italiana (crescita economica stagnante, alto tasso di disoccupazione giovanile, debito pubblico fra i più alti al mondo), il nostro Paese ha conquistato il primato soprattutto per longevità e qualità della vita, superando sia i Paesi del Nord Europa che quelli orientali.

Ricchezza e longevità, dunque, secondo i dati Bloomberg, non sembrano andare di pari passo, e gli Italiani superano di gran lunga popoli più ricchi, come i Tedeschi, 16esimi in classifica, o gli Americani, addirittura 34esimi, con un punteggio di 73,05 su 100. La ricchezza, infatti, si trasforma in salute solo se combinata ad una grande attenzione per l'alimentazione e all'attività fisica, viceversa può diventare un vero e proprio pericolo, come dimostrano gli eccessi di colesterolo e obesità, uniti a problemi di natura psicologica, che riguardano molti Paesi dalla forte economia, Stati Uniti in testa.

Medici e Dieta Mediterranea: connubio vincente

Grande merito per la situazione italiana, va sicuramente alla Dieta Mediterranea, patrimonio Unesco dal 2010, grazie alla quale si assume una grande quantità di frutta e verdura fresche, unite a legumi, carboidrati, olio d'oliva e pesce, tutti ingredienti considerati di primaria importanza per il mantenimento di una buona salute, come conferma anche Adam Drewnowski, direttore del Center of Public Health Nutrition dell'Università di Washington.

Oltre all'alimentazione corretta, l'Italia ha inoltre, come sottolinea Bloomberg, citando anche l'importanza della famosissima e molto seguita fiction di Rai 1 "Un medico in famiglia", un grande numero di medici, addirittura un eccesso, seguendo le parole Tom Kenyon, medico e amministratore delegato di Project Hope.