Uno studio effettuato presso il Karolinska Institutet in Svezia e presentato alla fine di aprile sostiene che il nostro organismo mediante l'olfatto sarebbe in grado di percepire quando siamo a contatto con persone malate, e in tal caso il corpo attiverebbe - senza che ce ne rendiamo conto - le difese immunitarie per prevenire un eventuale contagio. È quanto emerge da una ricerca condotta con il rigoroso metodo del "doppio cieco", definizione usata quando sia i soggetti che prendono parte alla sperimentazione che gli scienziati che la conducono non sono informati circa alcune specifiche della ricerca, in modo da evitare qualsiasi condizionamento.

I dettagli della ricerca

Gli scienziati hanno condotto la sperimentazione utilizzando due gruppi composti da ventidue persone. Ai componenti del primo gruppo è stato inoculato nel corpo un batterio innocuo, capace tuttavia di scatenare una risposta del sistema immunitario. Gli appartenenti al secondo gruppo invece sono stati sottoposti ad un'iniezione di placebo. Tutti i partecipanti hanno poi fornito dei campioni con il loro odore corporeo e sono stati fotografati.

Il nostro corpo distingue l'odore dei "malati"

I campioni di odore corporeo e le fotografie degli individui dei due gruppi sono state sottoposte al giudizio di un altro gruppo di persone, e mentre queste analizzavano gli scatti e gli odori sono state sottoposti a risonanza magnetica funzionale (fMRI) per monitorare in modo dettagliato la reazione del loro corpo.

Nonostante gli annusatori non fossero a conoscenza di quali soggetti avevano ricevuto il batterio e quali il placebo, il loro cervello ha reagito in particolare agli odori degli individui il cui sistema immunitario era alterato dal batterio.

Ma non è finita. Dall'analisi delle fotografie è emerso che i volti di coloro che avevano in corso la risposta immunitaria dovuta all'inoculazione del batterio risultavano meno attraenti rispetto a quelli a cui era stato somministrato il placebo.

E questo dato è stato confermato anche incrociando gli odori dei "malati" alle fotografie dei soggetti "sani". L'esito della ricerca fa presumere che mediante l'olfatto l'organismo "riconosce" i soggetti malati. L'ipotesi è che nel corso dell'evoluzione potremmo aver sviluppato questo sistema di difesa per tenerci anche inconsciamente alla larga da individui malati, evitando di essere contagiati.