La risonanza magnetica è un tipo di esame avanzato del paziente che permette di individuare in modo approfondito patologie che possono essere rilevate nell'organismo. La sua applicazione non è però tra quelle più conosciute, e talvolta i pazienti preferiscono non usufruire di tali esami perchè non ne conoscono il suo funzionamento o i privilegi che possono vantare su tale tipo di esame. Secondo una legge del 1998 (n. 124), l'esame di risonanza magnetica deve essere messo a disposizione del paziente in regime di attività libero-professionale in intramoenia.

Questo significa che gli oneri sono a carico del Servizio Sanitario nazionale. Nel caso in cui il paziente si rivolga ad un centro privato, può essere fatta richiesta per ottenere il rimborso dovuto dallo Stato.

I tempi di attesa per la risonanza

L'ordinamento italiano prevede che i tempi previsti per la risonanza magnetica si aggirano entro i 60 giorni dalla prenotazione. Si tratta di un termine preciso che deve essere rispettato. Infatti se tale termine non viene rispettato, il cittadino ha comunque diritto a ottenere il suo esame diagnostico presso un centro privato, senza dover pagare alcun costo aggiuntivo. In quest'ultimo caso, per ottenere il rimborso, è necessario fare un'istanza presso il direttore generale dell'azienda sanitaria.

Nel caso in cui il soggetto voglia o debba effettuare un esame di risonanza magnetica in un centro privato, deve fare apposita istanza, munita dei relativi dati anagrafici e della specificazione sull'impossibilità di effettuare la risonanza presso uno dei centri Asl. In allegato il paziente ha diritto di avvalersi dell'art.

13 della legge del 1998, al fine di richiedere il rimborso delle spese pagate presso il centro privato. Deve essere poi dichiarata la necessità di effettuare l'esame della risonanza in tempi brevi e urgenti.

L'utilizzo dei farmaci dopo l'individuazione del tumore

La risonanza magnetica costituisce solo un esame preventivo. Nel caso venga individuato un tumore, inizia la lotta contro la patologia.

Un recente studio proveniente dai ricercatori dell' Ifom di Milano ha individuato nuovi meccanismi di una particolare proteina (Bcr) che permette di controllare la formazione di linfomi nel sangue. Da questo studio è stato individuato anche una nuova diagnosi che permette la cura di diversi tipi di leucemie attraverso combinazioni particolari di farmaci.