I malati di sclerosi multipla potrebbero avere presto a disposizione una nuova terapia, che potrebbe dire la parola fine su una delle malattie neurodegenerative peggiori che si conoscano e che colpisce, soltanto in Italia, più di 100 mila persone. È stata, infatti, presentata ieri, nella stupenda cornice cinquecentesca di Palazzo Giustiniani, a Roma, una pionieristica sperimentazione guidata dal Dottor Angelo Luigi Vescovi, Direttore scientifico di Revert Onlus e dell' Irccs Casa Sollievo della Sofferenza di San Giovanni Rotondo.
Partita la selezione dei pazienti
La sperimentazione, per la quale sono partite, via web, le selezioni del campione di pazienti che ne faranno parte, prevede un trapianto di cellule staminali cerebrali di grado clinico, attraverso un'innovativa tecnica operatoria ideata dal Dottor Vescovi, direttamente nell'encefalo del paziente. Alla conferenza stampa di presentazione erano presenti diverse autorità sanitarie e rappresentanti delle istituzioni, tra cui il Presidente dell'Aifa, Stefano Vella e Giovanni Leonardi, Direttore generale del Dipartimento della Ricerca e dell' Innovazione in Sanità del Ministero della Salute. A nome del ministro Beatrice Lorenzin ha presenziato il Direttore generale dei dispositivi medici e del servizio farmaceutico, Marcella Marletta.
La nuova sperimentazione nel dettaglio
Come ricordavamo all'inizio, sono già iniziate le selezioni dei pazienti che parteciperanno alla sperimentazione. Saranno selezionati tutti malati di sclerosi multipla secondaria progressiva, uno stadio avanzato della malattia in cui sono frequenti, e tuttora inspiegate, le fasi di remissione e di ripresa del morbo.
Ma la caratteristica principale di questo stadio è che le fasi di recupero, da parte del paziente, sono sempre incomplete e quindi c'è una tendenza al peggioramento della malattia. Questa si sviluppa nel 30% dei malati di Sclerosi Multipla. Il campione di pazienti inclusi nella sperimentazione dovrebbe andare da un minimo di 15 ad un massimo di 24, in una fascia d'età molto ampia, tra i 18 e i 60 anni.
Le cellule utilizzate sono sicure
Secondo quanto riferito dal Dottor Vescovi durante la conferenza stampa, le cellule staminali cerebrali utilizzate sono tra quelle più sicure al mondo a nostra disposizione in quanto già utilizzate sull'uomo. Inoltre non presenterebbero alcun problema di carattere etico. Infatti sono state prelevate da feti deceduti in seguito a cause naturali accertate. Il Dottor Vescovi sottolinea inoltre che l'intervento chirurgico, sicuramente complesso, consiste, sostanzialmente, nell'incidere l'epidermide del paziente a livello del cranio e con una speciale iniezione inserire le cellule staminali direttamente nel cervello.
La sperimentazione durerà tre anni
I pazienti, selezionati tramite candidatura spontanea all'indirizzo online www.operapadrepio.it, verranno seguiti per tre anni da un pool di esperti tra cui chirurghi, neurologi, neurobiologi che dovranno valutare gli eventuali effetti neurologici e terapeutici dell'intervento.
Se la sperimentazione avrà successo, ha annunciato il Dottor Vescovi, questo tipo particolare di cellule staminali cerebrali verrà messo a disposizione di tutti i centri scientifici, a livello mondiale, in maniera totalmente gratuita per poter rendere disponibile la cura al maggior numero di persone possibile.