Presso l'ospedale Papa Giovanni XXIII, a Bergamo, sono nate due gemelline siamesi. Le loro condizioni sono stabili. Le due sorelle condividono l'addome e hanno un solo fegato. La famiglia, nelle ultime ore, ha chiesto di rispettare la loro privacy, considerato il momento molto delicato che stanno vivendo. L'evento è da ritenersi unico, visto che è il primo caso di parto di gemelli siamesi che si verifica presso l'ospedale dedicato alla memoria di Papa Giovanni XXIII. Al momento le bambine stanno bene ma la letteratura scientifica, in casi come questi, mostra numeri impietosi.

Il 75 per cento dei bimbi muore

La nascita recente delle gemelline siamesi di Bergamo ripropone il caso, rarissimo, di un parto del genere. Si definiscono siamesi i gemelli, di sesso maschile o femminile, che nascono condividendo una parte del corpo. Nella maggioranza dei casi (28 per cento), si è in presenza di un unione di torace e addome (toraco-onfapologo). Segue a ruota la condivisione del solo torace (18 per cento). Nel 10 per cento dei casi i gemelli nascono condividendo la parte dell'addome. E' il caso delle gemelline dell'ospedale bergamasco. Il caso meno frequente riguarda i fratellini che nascono con le due teste attaccate (6 per cento, craniopago).

Si stima intorno al 10 per cento la percentuale dei parti in cui si osserva uno dei gemelli più piccolo rispetto all'altro e completamente dipendente da esso.

Nel restante 28 per cento dei casi, si hanno altre malformazioni, tutte diverse tra di loro e che non hanno un peso specifico nella letteratura scientifica. La percentuale più drammatica è quella riferita ai decessi. Su 100 gemelli siamesi, 75 non riescono a sopravvivere, a causa delle complicanze derivanti dalla malformazione che si registra fin dalla nascita.

In Italia il primo intervento riuscito

L'eccezionalità di un parto di gemelli siamesi è dato, oltre che dai numeri, anche dalla difficoltà nell'operazione, necessaria per effettuare il distacco dei due corpi attaccati. L'Italia, a questo proposito, vanta un record ragguardevole. Nel lontano 1965, a Torino, si registrò il primo intervento andato a buon fine su due bambine, che all'epoca dei fatti avevano compiuto già 7 anni.

Le due ragazze si chiamavano Santina e Giuseppina Foglia ed avevano condiviso dalla nascita l'addome e parte dell'apparato genitale.

Quello italiano fu il primo intervento riuscito in tutta Europa. Oggi le operazioni sui siamesi sono più frequenti, così come i loro successi, anche se la percentuale di decessi continua a superare quella dei bambini rimasti in vita.