Generalmente usato in veterinaria, il fipronil, è un insetticida ad ampio spettro che intralciando l'attività del sistema nervoso centrale dell'insetto ne causa la ipereccitazione dei nervi e dei muscoli. Efficace nel debellare le vessanti presenze di zecche, pulci, pidocchi e acari nemici da sempre dei nostri fedeli animali domestici. prodotto quindi molto spesso presente in casa di chi necessita di un valido antiparassitario. Ne consegue che la maggior parte di chi è in possesso di un animale domestico si trova spesso esposto alla sostanza. Ma cosa succede se il fipronil finisce sulle nostre tavole?
I prodotti interessati sono: uova e derivati. Questo perché l'antiparassitario è composto da una sostanza chimica che non si altera ad alte temperature e quindi neanche dopo la cottura degli alimenti. Il suo uso è stato vietato negli allevamenti di animali dediti alla produzione di generi alimentari e larga è la probabilità che le uova siano state contaminate dopo la disinfezione con il fipronil degli stessi locali. I paesi dell'Unione Europea coinvolti nel commercio di uova contaminate sono quindici, Italia compresa.
Le conseguenze dopo l'esposizione al fipronil
Secondo le dichiarazioni dell'Organizzazione mondiale della sanità i rischi di tossicità in seguito all'assunzione di fluocianobenpirazolo, chiamato in commercio fipronil, sono "moderati".
Ne consegue che una limitata presenza negli alimenti ingeriti causa problemi di natura gastrointestinale quali dolori addominali, vomito e diarrea. Conseguenze più gravi potrebbero sorgere conseguentemente ad una maggiore assunzione della sostanza chimica che potrebbe causare diversi effetti collaterali: dall'ipereccitabilità ai tremori, dall'irritabilità alle convulsioni, fino ai danni a carico di reni, fegato e tiroide.
Sono i soggetti deboli, i malati, gli anziani e i bambini le categorie che rischiano di sviluppare effetti collaterali più gravi. Nonostante ciò la maggior parte dei sintomi scompare dopo la cessazione all'esposizione della sostanza che viene assorbita molto lentamente dall'intestino.
Nei casi più gravi, molto di rado, è necessaria la lavanda gastrica o l'assunzione di sostanze come il carbone attivo che permettono di eliminare l'insetticida limitando gli effetti collaterali.
Per la tutela del consumatore è possibile limitare l'uso di alimenti contaminati leggendo attentamente i codici stampati sulle uova, che permettono di avere tutte le informazioni principali, come il tipo di allevamento adottato o la provenienza.