Il morbillo non è solo un problema da gestire per evitare un'eventuale epidemia, ma anche perché rischia di lasciare strascichi sulla salute di chi lo ha contratto. Da uno studio recente, infatti, è emerso che il virus nasconde un rischio ancora più elevato, ovvero la possibilità di contrarre una patologia pericolosa, che si può riscontrare nei soggetti che si sono ammalati di morbillo. A rischio sono sia i bambini che i ragazzi, e la malattia in questione si chiama Panencefalite Sclerosante Subacuta (PESS). Al momento, in base ai dati raccolti dalle autorità sanitarie statunitensi, dopo il morbillo, 1 bambino su ogni 1.380 ha accusato i sintomi relativi alla PESS.

L'aspetto preoccupante è che questa patologia può condurre alla morte, poiché si abbatte sul cervello con una grave infiammazione. Di solito, la malattia si manifesta in quegli individui che non sono riusciti a debellare completamente il virus del morbillo, rimasto all'interno del tessuto celebrale in forma latente. Che cos'è nello specifico la PESS?

Morbillo e PESS

Il morbillo, dunque, non arreca problemi solo quando si manifesta, infatti se le cure non sono completamente efficaci, si rischia di essere colpiti dopo qualche anno dalla PESS. Trattasi di un'infiammazione del cervello che comporta, col tempo, una progressiva distruzione dei neuroni. La situazione può essere ulteriormente peggiorata dalla comparsa della gliosi o da una demielinizzazione.

La prima è un'eccessiva proliferazione degli astrociti o della glia nelle aree danneggiate del sistema nervoso centrale. La seconda, invece, è data dagli attacchi del sistema immunitario alla mielina, situazione analoga a ciò che si verifica nei casi di sclerosi multipla.

Morbillo ed epidemia

A quanto pare, il morbillo non è affatto sotto controllo.

Da gennaio ad oggi i casi hanno superato quota 4mila nel nostro Paese. Tre persone sono già morte in seguito alle complicazioni emerse durante la malattia. A preoccupare, dunque, è anche un eventuale aumento nei prossimi anni della panencefalite sclerosante subacuta che, su migliaia di contagiati, potrebbe abbattersi su centinaia di persone.

Coloro che hanno contratto il morbillo, nell'89% dei casi sono persone non vaccinate, mentre per il 6% sono soggetti ai quali è stata somministrata solo una dose di vaccino. Alla luce di questi ultimi dati e degli ulteriori rischi a cui si può andare incontro, attualmente la vaccinazione resta l'unica strada percorribile per evitare di contrarre la malattia.