Diversi studi hanno dimostrato come avere delle buone relazioni sociali è un fattore che protegge la salute delle persone, in modo simile a come lo fanno l’evitare di fumare o l’avere una dieta bilanciata. Tuttavia mantenere delle relazioni positive con le altre persone con è sempre facile. Un modo efficace per riuscire ad andare d’accordo con gli altri consiste nell’essere assertivi.. ma che cosa significa?

L’assertività è la capacità di far valere il proprio punto di vista esprimendo le proprie emozioni e i propri pensieri, senza aggredire l’interlocutore, ma dando valore anche al suo punto di vista e ai suoi diritti.

Questo costrutto è al centro dell’attenzione di diversi psicologi, in quanto offre una rilevanza pratica non indifferente

È infatti possibile sviluppare dei veri e propri training all’assertività, in quanto è dimostrato si tratta di un’abilità che, per quanto presente in ciascuno di noi in diversi livelli, può essere allenata anche da chi non ne ha molta. Ad esempio, in uno studio recentissimo pubblicato questo mese dai ricercatori indonesiani Ramadhan, Keliat e Wardan, si è testata l’efficacia dei training assertivi su ragazzi adolescenti, con l’idea di utilizzarlo come metodo per prevenire l’utilizzo di droghe. Gli studiosi hanno trovato che effettuare un training sull’assertività portava i ragazzi ad avere un’autostima più alta.

Questo è rilevante anche nell’ambito della prevenzione all’uso di sostanze in quanto si sa che i ragazzi con bassa autostima hanno più probabilità di farne uso.

Ma cosa significa concretamente essere assertivi?

Immagina ad esempio che il tuo partner o un amico/un'amica abbia fatto un commento che hai trovato sgradevole su di te davanti ad altre persone, che ti ha fatto rimanere male.

Come reagiresti? Forse ti sentiresti a disagio all’idea di farglielo notare, e penseresti che dopotutto ha avuto una giornata stancante e tu sei una persona troppo permalosa. O forse ti arrabbieresti, e lo accuseresti di essere un partner poco attento al modo in cui ti senti.

Il primo modo di reagire potrebbe essere definito “passivo”.

Una persona che reagisce in modo passivo subisce gli eventi e si autosvaluta . Questo porta a provare una serie di emozioni negative: ansia, tristezza, rabbia repressa. Il messaggio che passa è: “ Io non valgo, tu sì”. Se inizialmente comportarsi in questo modo potrebbe aiutare la persona a ottenere una sorta di rinforzo sociale da parte degli altri, a lungo andare la persona nutre sempre meno fiducia in se stessa, con il rischio di esplodere in imprevedibili attacchi di rabbia.

Il secondo modo di reagire potrebbe essere definito “aggressivo”. Rispondere in modo aggressivo significa prendere in mano la situazione a discapito dell’altro. Una persona che si comporta in modo aggressivo prova forte rabbia, salvo poi essere risentita o sentirsi in colpa.

Il messaggio che passa è: “Io valgo, tu no”. Se inizialmente essere aggressivi può portare ad avere la percezione di avere tutto sotto controllo e ad essere riconosciuti dagli altri, essere aggressivi nel lungo periodo è stancante e causa di stress, e porta ad avere poca fiducia nei confronti degli altri.

L’assertività è qualcosa di diverso: la persona assertiva non svaluta gli altri ma neanche se stessa. La persona assertiva sa di avere dei diritti, ma sa che anche gli altri ne hanno, e quando si esprime rispetta i suoi bisogni ma anche quelli altrui. Non si pone sulla difensiva, non attacca: spiega come si sente, lascia agli altri la possibilità di spiegare il proprio punto di vista, e quando lo fanno li ascolta in modo attivo. Il messaggio che passa è: "Io valgo, tu vali".

“Quando hai detto quella cosa, ci sono rimasto/a male. Come mai l’hai detta?”.