Da anni si continuano a produrre, con il fine di debellare alcuni malesseri, una serie rilevante di antibiotici. Nel corso del tempo la medicina ha fatto evidenti passi in avanti, se si pensa che i nostri nonni morivano anche con ferite lievi, febbre pesante e simili. Detto ciò, nelle ultime giornate si è più volte parlato di antibiotici in un periodo nel quale sia la politica che la medicina continuano a battibeccare sull'argomento vaccini: il motivo delle ultime discussioni è legato all'antibiotico-resistenza, argomento spinoso portato a galla dopo la pubblicazione del dato in arrivo dal rapporto dell'Organizzazione mondiale della Sanità.

Il caso dei batteri resistenti

Sono diversi i ceppi batterici che nel corso degli anni hanno aumentato notevolmente la loro resistenza ai farmaci. In pratica, successivamente alla rimozione dei batteri sensibili, quelli più resistenti rimangono vivi e attivi e pertanto risultano nulli nella lotta al debellamento del malessere, costringendo cosi il paziente a cambiare antibiotico. Una volta però che i batteri rimangono in circolo possono essere facilmente trasmessi da persona in persona, causando poi effetti indesiderati anche in soggetti che non hanno assunto direttamente il farmaco. Chiaramente le conseguenze peggiori spesso le accusano i pazienti più anziani che portano avanti altri tipi di cure farmacologiche, anche in Italia.

Sono tanti i patogeni che hanno dimostrato di essere più forti rispetto ai comuni farmaci, ma il killer numero uno per l’OMS sarebbe lo Klebsiella pneumoniae, quest'ultimo sarebbe infatti uno dei più predisposti alla diffusione in strutture ospedaliere e simili: in generale però i batteri aumentano la loro resistenza per il cattivo uso che se ne fa anche quando non è fondamentale l'assunzione, come per esempio durante l'influenza, di un determinato farmaco.

Cosa fare per 'proteggersi'

Non esistono particolari metodi per combattere questi nemici, oltre alla buona abitudine dell'igiene delle mani: è inoltre consigliato usare detergenti e disinfettanti in qualsiasi momento della giornata seguente l'incontro con un amico, un familiare, un collega di lavoro o semplicemente dopo un viaggio in metropolitana, il tutto senza eccedere poiché l'effetto potrebbe essere inverso a quello benefico.

L'Oms ha avvisato che dal 2015 ad oggi il fenomeno dei super batteri che non rispondono agli antimicrobici è in crescendo. Concludiamo dicendo che l'Italia è un paese considerato "iperendemico" per via dell'incidenza di queste infezioni, rispetto alle giornate di degenza l'Italia è al secondo posto in Europa.

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