Immaginate di comprare un pacchetto di sigarette e, guardando con distrazione e un po'di repulsione l'immagine accanto alla scritta "il fumo uccide" scorgere la vostra faccia. Ed è esattamente ciò che è successo a Maurizio Plescia, un commerciante di Casamicciola, paese vicino a Ischia, che ha trovato su un pacchetto di sigarette del gruppo Philip Morris un propria foto mentre era intubato, risalente ad un ricovero che aveva subito durante un suo viaggio in Colombia a causa di un allergia ad un farmaco.

La multinazionale del tabacco

L'imprenditore campano ha intrapreso un'azione legale contro la multinazionale del tabacco per aver utilizzato la sua immagine senza permesso e ha anche allegato una perizia di un esperto che verifica che quello nella foto sul pacchetto sia proprio lui.

inoltre la scritta riportata in descrizione della foto "rubata" dice: "Il fumo causa ictus e disabilità" quando invece il malcapitato si trovava in ospedale per tutt'altro motivo. Egli desidera, oltre ad un risarcimento per il danno dell'immagine, il ritiro immediato di tutti i pacchetti con la sua faccia rappresentata sopra che costerebbe alla multinazionale un grandissimo sforzo in tempo, risorse e denaro.

Ciò ha attirato l'attenzione della popolazione di fumatori e non, che nutre seri dubbi sull'effettiva veridicità e corrispondenza di tutte le immagini, e si chiede come si possibile un tale svista da parte di una multinazionale così potente e informata. Un avvocato della Philip Morris International si è confrontato in un lunga chiacchierata con il legale della vittima decidendo di girare la responsabilità verso lo studio di competenza dell'unione europea a questi casi.

Infatti è proprio l'UE che ha fatto partire la campagna delle immagini shock obbligatorie sui pacchetti.

La normativa UE

A seguito dell' entrata in vigore dell legge europea sul tabacco hanno cominciato a essere distribuiti pacchetti di sigarette con sopra immagini scioccanti a scopo deterrente per spaventare ed informare dei rischi per la salute provenienti dal fumo.

Secondo l'UE dovrebbe fare leva sul fear arousing appeal ossia uno stimolo che punta a creare paura, timore e di conseguenza un tensione emotiva tale da poter essere influente sul comportamento. Ma questo meccanismo psicologico è stato provato avere un riscontro scarso poichè l'effetto ansiogeno, effettivamente generato dalle immagini sui pacchetti, non è indirizzabile alla variazione di un comportamento target, se non la rimozione della suddetta immagine.

Grazie la moderno progresso delle neuroscienze applicate, possiamo affermare che non solo questo metodo è un pessimo deterrente, ma oltretutto porta all' attivazione nel cervello del nucleo accumbens. Quest'area del cervello è detta anche "centro del desiderio" e si attiva sia per un eccitazione positiva, sia per una negativa e ansiogena, e porta a voler soddisfare immediatamente il proprio desiderio che, nel caso tu abbia in mano un pacchetto di sigarette, probabilmente è proprio fumare.

Questo porta ad un dubbio fondamentale: se sono in alcuni casi false o rubate, in altri inutili se non dannose ha ancora senso mettere queste immagini sui prodotti?