Il Diabete di tipo 2 costituisce la forma più diffusa di questa particolare patologia e che riguarda, complessivamente, più del 90% dei casi di diabete diagnosticati ogni anno. Di conseguenza, comprendere sempre meglio i meccanismi biologici che sono alla base del difetto di secrezione insulinica è fondamentale per calibrare, più efficacemente, le cure. Tanto più che i dati a disposizione della comunità scientifica dimostrano come più del 50% dei pazienti affetti da diabete di tipo 2, nonostante vengano curati con insulina, non presentano un buon controllo della malattia.

Vediamo di capire il perché e come il nuovo studio incide ed inciderà sull'approccio terapeutico al diabete.

I motivi del mancato controllo

Il Diabete di tipo 2 è una patologia complessa, portatrice nel corso del tempo di diverse complicanze più o meno gravi, sopratutto a livello vascolare e che richiede, per essere curata efficacemente, l'utilizzo di una terapia combinata a base di farmaci ed insulina. Ma si tratta anche di una malattia progressiva che richiede un adattamento consequenziale della terapia, con l'obiettivo di mantenere il necessario equilibrio metabolico, fondamentale per ridurre al minimo l'insorgenza di ulteriori complicanze.

Purtroppo, in molti soggetti, sopratutto anziani, fa notare la Professoressa Simona Frontoni, ordinaria di Endocrinolgia all'Ospedale Fatebenefratelli di Roma, si assiste, ad un certo punto, ad una sorta di inerzia terapeutica, che porta a non adattare tempestivamente la terapia alle mutate circostanze indotte dalla malattia.

Questo, fondamentalmente, perché viene percepito male il necessario potenziamento della terapia, sopratutto se il paziente teme di andare incontro ad una crisi ipoglicemica. Ecco perché, comprendere i meccanismi alla base dell'errore di secrezione diventa essenziale.

La scoperta italiana

In effetti, una maggiore comprensione dei meccanismi alla base dell' errore di secrezione insulinica può condurre a calibrare meglio le terapie per i pazienti.

Questo era l'obiettivo dei ricercatori del Cnr di Padova insieme a quelli dell'Università di Pisa e di quella americana di Pittsburgh. I ricercatori hanno effettuato un confronto tra i risultati di esperimenti di laboratorio, cosiddetti, in vitro e quelli effettivamente fatti su pazienti diabetici. In pratica, il difetto di secrezione insulinica delle, cosiddette, beta - cellule - le cellule del pancreas deputate alla produzione di insulina - è stato descritto e analizzato nei particolari.

I risultati sono, infatti, stati pubblicati sulla rivista scientifica Diabetes. Inoltre, è stato possibile creare un preciso modello matematico che descrive il meccanismo corretto di secrezione delle beta - cellule, spiega Andrea Mari coautore dello studio. Nella secrezione insulinica, poi, sono implicati dei meccanismi di attivazione e amplificazione. E lo studio ha potuto evidenziare che nella generazione del difetto sono implicati i soli meccanismi di amplificazione.