Come tutti sappiamo, l'alcol è una sostanza sempre più ricercata e questo lo è da millenni. Di fatto, nel corso dei secoli lo si è cercato di produrre in tutti i modi, partendo da materie prime anche abbastanza diverse tra loro. Ma con un unico denominatore comune e cioè la fermentazione, essenziale per la produzione di alcol. Oggi ritroviamo l'alcol in svariate tipologie di bevande: si va dalla classica birra fino alle bevande di ultima generazione, in cui viene abbassata la sua concentrazione e il tutto viene aromatizzato, magari con della frutta di vario genere.

Ma per il Bel Paese il vino è il principale protagonista e campione di incassi e premi nel mondo.

Magari, anche da piccoli, si è sentito dire dal nonno che un bicchiere di Vino sicuramente non solo rallegra la giornata, ma fa anche bene. Ecco che a dare ragione al nostro nonno è proprio uno studio effettuato da Maiken Nedergaard, codirettore del Center for Translational Neuromedicine all'Università di Rochester a New York nel 2012. In base a questi studi un consumo a basse dosi di alcol aiuterebbe il processo di smaltimento di tossine e proteine dal cervello, il che ridurrebbe l'infiammazione. Ciò potrebbe spiegare perchè l'assunzione di piccole dosi di alcol aiuti a prevenire le demenze, come l'Alzheimer.

Detto questo, certo non possiamo pensare che il bere molto aiuti a star meglio; anzi è utile ricordare come la moderazione sia comunque d'obbligo, come in ogni cosa. Infatti, un consumo eccessivo comporta problemi cardiocircolatori e produce effetti opposti a quelli descritti finora per il sistema nervoso centrale. Stando alla ricerca effettuata, è stato dimostrato come dosi moderate di alcol potrebbero apportare un beneficio al sistema glinfatico, cioè quel sistema atto alla rimozione delle sostanze di scarto a livello cerebrale e che attraverso il liquido cerebrospinale e il sistema vascolare vengono metabolizzate e smaltite.

L'indagine è stata effettuata, utilizzando diversi gruppi di topi da laboratorio: alcuni sono stati sottoposti alla somministrazione di alcol per un lungo periodo di tempo e si è vista aumentare l'infiammazione in particolari cellule (astrociti) atte alla gestione del sistema glinfatico. Successivamente sono state anche riscontrate problematiche riguardanti le abilità cognitive e motorie.

Altri 2 gruppi, invece, riguardano topi sottoposti all'assunzione moderata di alcol e topi che non hanno assunto alcol affatto. Così facendo si è notato come il gruppo dei topi che veniva sottoposto all'assunzione moderata di alcol, attraverso esami radiologici, abbia dimostrato come essi presentassero un sistema glinfatico più efficiente rispetto al gruppo a cui non veniva somministrato alcol.

La moderazione è d'obbligo

Scoperte come questa non devono essere intese come un lasciapassare per l'assunzione smoderata di alcol. Ricordiamo infatti che, la AIRC (Agenzia Internazionale Ricerca Cancro) classifica l'alcol come agente cancerogeno a prescindere dai suoi effetti e dalla dose assunta. Al momento le dosi consigliate restano di 20 grammi al giorno per l'uomo e 10 grammi al giorno per la donna, ossia rispettivamente circa due bicchieri di vino da 125 millilitri e circa un singolo bicchiere della stessa quantità.

Vecchi studi affermano che una piccola quantità di alcol, intesa come vino, fa bene al sistema cardiovascolare, ma successivamente è stato scoperto che tale attività è data da una sostanza che si chiama resveratrolo e che, per motivi di produzione, è presente soltanto nel vino rosso.