La ricerca nell'ambito delle cellule staminali è probabilmente uno degli ambiti della medicina moderna che potrebbe riservare le maggiori sorprese nei prossimi anni. In particolare questo tipo di cellule, che ha caratteristiche ben precise, potrebbe essere impiegato per la cura di malattie che allo stato attuale non hanno terapie soddisfacenti. Intanto andiamo a considerare una delle più recenti applicazioni delle cellule staminali.
Cellule staminali e cura dei denti
Un gruppo di ricercatori italiani del reparto di Parodontologia presso la Cir Dental School dell'Università di Torino, ha dimostrato che le cellule staminali possono essere utilizzate per la ricostruzione dei tessuti danneggiati dalla parodontite, patologia che se non curata per tempo può portare alla perdita dei denti.
In effetti, quando l'infezione si trova in uno stadio avanzato, ovvero è estesa all'osso alveolare e al legamento parodontale, i tessuti risultano molto danneggiati. I ricercatori, seppur in via del tutto sperimentale, sono riusciti a dimostrare che, attraverso sofisticate tecniche di bioingegneria e l'impiego delle cellule staminali, è possibile ricostruire i tessuti lesi. In particolare lo studio, stando a quanto riportato dall'Ansa, è stato condotto dal professore Mario Aimetti, che è presidente della società italiana di parodontologia e implantologia. Fin qui sono stati 11 i pazienti trattati. Ma come funziona questa tecnica innovativa? Il procedimento risulta piuttosto semplice. Le cellule staminali vengono isolate dalla polpa di un dente che deve essere estratto, quindi, sostenute da una sorta di spugnette in grado di riassorbirsi, le staminali vengono innestate a livello dei tessuti del parodonto danneggiato per ricostruirlo.
Il professor Aimetti afferma che le cellule staminali innestate si sono dimostrate in grado di rigenerare i tessuti nell'arco di 12 mesi. Sempre Aimetti sottolinea che la "Bioingegneria tissutale è uno degli argomenti che si stanno sviluppando al fine di trovare soluzioni sempre più biocompatibili per rigenerare l'osso che circonda il dente e il legamento paradentale".
Ma quali malattie si possono curare con le cellule staminali?
Nuove prospettive di cura per molte malattie
La caratteristica fondamentale di queste cellule è di essere indifferenziate, pertanto sono in grado di specializzarsi e quindi diventare cellule di un tessuto o di un organo, ad esempio dei reni, del polmone, del cuore, ecc.
Le sperimentazioni condotte finora si trovano ancora in una fase di ricerca che possiamo definire generale. Tuttavia alcune applicazioni hanno dato esiti confortanti che lasciano ben sperare. Basti pensare al trapianto delle cellule staminali del sangue utilizzate per rigenerare il sistema ematopoietico in caso di cancro, ad esempio di leucemia. Inoltre, già a partire dagli anni '80 questo tipo di cellule viene utilizzato per realizzare trapianti di pelle su pazienti che hanno subito gravi ustioni. Tuttavia, se non utilizzate correttamente, poiché la caratteristica delle cellule staminali è di replicarsi in maniera infinita, potrebbero dar luogo alla comparsa di tumori o di patologie a carico del sistema immunitario.