tumori dei genitali maschili diagnosticati troppo tardi. E’ l’allarme diffuso dall’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano che, attraverso un’intervista rilasciata al quotidiano La Stampa da parte dal direttore del reparto di Chirurgia Urologica dell’Istituto, il dottor Roberto Salvioni, denuncia una scarsa cultura della prevenzione degli uomini verso questo tipo di carcinoma per il quale la tempestività della diagnosi è decisiva ai fini del successo delle terapie.

I giovani più esposti ai tumori dei genitali maschili

I dati sui tumori del testicolo, a differenza di molti altre tipologie di cancro, non sono molto diversi da quelli di qualche anno fa e questo dimostra come la cultura della prevenzione non abbia fatto passi in avanti, spesso a causa di tabù e pudori che si generano in ambito familiare.

La percentuale degli uomini che non si sono mai sottoposti ad una visita urologica nella loro vita è, infatti, pari all’80 per cento e questo comporta il fatto che, spesso, un eventuale tumore degli organi genitali venga scoperto per caso a seguito di altre visite, magari per problemi di infertilità.

Mediamente, in un anno, si contano circa 2.500 casi di cancro ai testicoli, che rappresentano l’1 per cento dei casi totali di tumori nella popolazione maschile, ma le percentuali variano sensibilmente a seconda dell’età dei soggetti. I più esposti a questo rischio sono, infatti, i giovani, dal momento che la percentuale di uomini affetti da questa specifica neoplasia rappresenta il 12 per cento del totale dei casi registrati nella popolazione fino a 50 anni.

Oltre i 50 anni la percentuale scende drasticamente fino a 1 caso ogni 191 diagnosi di tumore. Dati che risultano in aumento (1,9% nell’ultimo anno), soprattutto nelle regioni del Nord Italia.

Prevenzione, igiene e vaccino contro i tumori dei genitali maschili

I consigli dell’Istituto Nazionale dei Tumori si concentrano sulla necessità di educare alla prevenzione i bambini ai quali va insegnata l’importanza di un’attenta igiene delle parti intime, che deve continuare con l’abitudine all’autocontrollo di pene e genitali per imparare a riconoscere eventuali ‘anomalie’, allo stesso modo di quanto avviene con le donne per l’autopalpazione del seno.

Anche la somministrazione del vaccino anti-HPV è importante in quanto è stato riscontrato che la presenza di un’infezione da Papilloma virus può aumentare il rischio cancro da quattro a otto volte. Il vaccino, al pari di quanto avviene per le ragazze, è gratuito fino a 12 anni, anche se questa possibilità non è ancora attiva in tutta Italia.

Mettere in atto queste semplici precauzioni può portare, sostiene Salvioni, ad una diagnosi precoce del tumore dei genitali maschili che porta al successo della cura nel 90 per cento dei casi