Oggi, 9 marzo 2018 è una data che presto diventerà storica. Grazie all'utilizzo della stampa 3D, l'ultimissima tecnologia che consente di stampare qualsiasi cosa in tre dimensioni, è stato possibile ridurre in modo notevole l'invasione di un'operazione per l'eliminazione di un tumore.

Il tutto è iniziato alcuni giorni fa, all'ospedale Meyer di Firenze, quando si è presentata una ragazza di appena 16 anni affetta da un tumore benigno nel cranio, che aveva compromesso il nervo ottico. La malattia è stata completamente sconfitta senza dover toccare il cervello della ragazza.

Stampa 3D: come funziona l'operazione del tumore

Grazie all'utilizzo di un modello tridimensionale realizzato proprio con la stampante in 3D, è stato possibile studiare un percorso alternativo per il bisturi, rendendo in questo modo l'operazione molto meno invasiva rispetto ad un classico intervento.

Il nome del chirurgo a capo della squadra medica è Federico Mussa, e secondo quanto spiegato da un comunicato è stato necessario effettuare un lungo lavoro di pianificazione, che ha messo in gioco oltre ai chirurghi, anche gli ingegneri di T3DDY. Quest'ultimo è un laboratorio di ingegneria industriale che collabora fianco a fianco con l'ospedale di Firenze.

Il ruolo della stampante è stato fondamentale.

È stato riprodotto fedelmente il cranio della ragazza in scala 1:1, grazie ai dati forniti dalla tac e dalla risonanza magnetica. All'interno del cranio finto sono stati riprodotti sia la massa tumorale, sia il nervo ottico. A quel punto si è passati ad un intervento simulativo che ha consentito ai medici di trovare il percorso migliore da seguire senza mettere a rischio il paziente.

A quel punto, ai medici è rimasto solo il compito di ripetere in modo identico e preciso le operazioni effettuate nella simulazione. La ragazza è guarita senza effettuare interventi più complessi del necessario.

Il comunicato emesso dal Meyer afferma, inoltre, che è già da tempo che la tecnologia della stampa 3D fa parte degli strumenti di cui è dotato l'ospedale.

Essa ha, infatti, trovato numerosissimi casi di applicazione, migliorando la vita a tutti, sia pazienti che medici.

Tecnologia e medicina vanno di pari passo e gli sviluppi effettuati negli ultimi decenni hanno davvero dato una svolta alla pratica di curare le persone. Ad esempio, è possibile sfruttare la tecnologia della visione 3D (con l'ausilio di una videocamera commestibile da far ingerire al paziente) per operare guardando un display e permettendo quindi, di avere una visione più completa di ciò che sta accadendo in tempo reale.