Il virus dell'immunodeficienza umana HIV è il responsabile della patologia AIDS. Questo virus è in grado, una volta penetrato nell'organismo, di infettare le cellule andando a cambiare il DNA delle stesse e sostituendolo con il suo patrimonio genetico. In poche parole le cellule vengono infettate con il genoma del virus. L'azione infettiva del virus può rimanere silente per lungo tempo ma continua a progredire e se non trattata sfocia inevitabilmente nell'AIDS, andando a creare una gravissima compromissione del sistema immunitario.

Prevenzione AIDS

La prevenzione al fine di evitare l'introduzione dell'hiv nel nostro organismo non si può fare che in un solo modo, e cioè evitando comportamenti pericolosi quali ad esempio i rapporti sessuali non protetti e l'uso di siringhe non sterilizzate. C'è da dire che nei paesi sviluppati, grazie alle numerose campagne di prevenzione, la diffusione di questo virus è calata. C'è da sfatare anche dei miti come il contagio del virus attraverso starnuti, tosse o se si beve dallo stesso bicchiere. È importante anche dire che il test dell'HIV deve essere effettuato dopo uno o tre mesi dall'eventuale esposizione col virus, perché prima esso non viene rilevato.

Hypericum scruglii, la pianta che impedisce al virus di replicarsi

È stata scoperta fra i cespugli della Sardegna una pianta in grado di arrestare la replicazione degli enzimi del virus HIV. Non essendoci ancora un vaccino adatto a contrastare questa patologia, la scoperta fatta dagli studiosi dell'università cagliaritana sembra davvero un evento molto significativo per contrastare l'azione del virus.

Questa pianta non aveva nemmeno un nome e ora invece è sulla cresta dell'onda grazie alle sue alte potenzialità. Infatti, da come emerso dai primi studi effettuati dai ricercatori dell'università di Cagliari, si è visto che una molecola di questa pianta è in grado di contrastare due enzimi del virus, utilizzati dallo stesso per replicarsi.

Come affermano gli stessi ricercatori, l'approccio voluto dagli stessi è quello di andare a ridurre i farmaci che attualmente utilizzano i soggetti affetti da tale patologia, e andare a creare dei nuovi farmaci antivirali. Secondo virologi e botanici, sarà davvero possibile bloccare la replicazione del virus: se così fosse si tratterebbe di una vera svolta scientifica in questo campo, ma forse è ancora troppo presto per pensare di iniziare a creare dei farmaci appositi; intanto la sperimentazione va avanti.