Alcuni fattori scatenanti l'insorgenza delle allergie alimentari sono sicuramente attribuibili alla predisposizione genetica ma sembra che tra di essi ci siano sostanze di uso quotidiano, finora insospettabili, come gli allergeni contenuti nelle salviettine profumate. Queste sostanze contribuirebbero allo sviluppo di alcune allergie alimentari nei bambini. Lo dimostra uno studio della Nortwestern University statunitense, che ha indagato sulle cause che innescano allergie nei bambini più piccoli. I ricercatori pensano che i fattori scatenanti siano molteplici e conducano ad un'esposizione precoce della pelle dei neonati ai potenziali allergeni.

In particolare è stata studiata l’esposizione cutanea a saponi senza risciacquo, come nel caso delle salviette detergenti per neonati, che indeboliscono la barriera lipidica della pelle, quella di sostanze allergeniche nella polvere, nel cibo e nell’ambiente domestico. Lo studio ha la firma della prof.ssa Joan Cook-Mills, immunologa e allergologa della Scuola di Medicina Feinberg dell'univertità statunitense. La ricerca è stata resa nota sul "Journal of Allergy and clinical Immunology", e rappresenta un grande passo avanti nella scoperta delle cause delle allergie alimentari.

Allergie alimentari in crescita

I dati sulle allergie sono preoccupanti: da circa 8 anni si è avuta una crescita esponenziale del fenomeno e solo in Australia i soggetti colpiti sono passati dal 2% al 10%, mentre in USA i bambini allergici sono circa il 4/6%.

In Italia sono 570mila i bambini e ragazzi sotto i 18 anni affetti da allergie alimentari, di cui la maggior parte di essi ha da zero a cinque anni. Sono 5mila quelli che rischiano reazioni allergiche di una certa gravità e l'alimento che crea maggiori problemi è il latte vaccino, seguito dalle uova. Le cause sarebbero scatenate da una miscela di fattori concomitanti, che includono la genetica e molecole ambientali.

Lo studio

La ricerca ha indagato i fattori scatenanti i disturbi, monitorando alcuni bambini con allergia ed osservando che il 35% di essi soffriva di AD, dermatite atopica, associata a tre o più mutazioni genetiche, che determinano l'impoverimento della barriera epidermica. I ricercatori hanno notato che solo gli allergeni non riuscivano a scatenare la reazione ma necessitavano di altri fattori come il contatto con la polvere delle case.

La d.ssa Cook-Mills afferma che questa miscela di allergeni sia la "ricetta perfetta" per sviluppare le allergie alimentari e conoscendola è più facile seguire delle regole per minimizzare il rischio. Occorre lavarsi bene le mani prima di detergere i bambini e cercare di ridurre al minimo la prresenza di polvere negli ambienti domestici. Inoltre bisogna fare attenzione nella scelta delle salviettine detergenti, perchè già da tempo si sospetta che siano responsabili di allergie. Anni fa un caso di dermatite allergica da contatto in un soggetto adulto femminile fu collegato all'uso di salviettine umidificate contenenti un additivo profumante, l’alcool cinammico, che oggi è inserito nelle profumazioni a rischio da segnalare in etichetta.

Inoltre le salviette contengono micidiali composti come i conservanti parabeni, fenossietanolo, sali liberatori di formaldeid e PEG, sostanze che, oltre a provocare allergie, sono strettamente correlate al tumore.