Il miele come alimento e medicamento, è conosciuto fin dall'antichità. Esistono testimonianze del suo utilizzo risalenti all'età della pietra. In una pittura rupestre datata 8000 a. C. circa, scoperta a Valencia, in Spagna è possibile ad esempio, notare un uomo (o una donna) arrampicato su quella che potrebbe essere una rupe od un albero, in procinto di raccogliere un favo, circondato da api in volo e dotato di una borsa o una cesta per riporre il prezioso bottino. Testimonianze dell'addomesticamento delle api da parte dell'uomo le abbiamo ad esempio da un'altra raffigurazione egizia, risalente al 2400 a.

C. rinvenuta nel Tempio del Sole, vicino al Cairo. Il miele per gli antichi egizi era un cibo sacro destinato agli dei ed alla famiglia reale. L’espressione “luna di miele” nacque in questi anni remoti, probabilmente da usanze babilonesi. Il popolo mesopotamico definiva in questo modo il mese successivo al matrimonio di una coppia: in tale periodo il padre della sposa aveva l’obbligo di rifornire il genero del liquido dorato affinché egli si ristorasse e fosse aiutato nelle “fatiche amorose”. D’altronde anche la medicina ayurvedica, già nel 2700 a.C. circa, considerava il miele non solo dolcificante ma anche purificante, dissetante, vermifugo, antitossico, regolatore, refrigerante, stomachico, cicatrizzante e, appunto, afrodisiaco.

Miele: proprietà vere o presunte

Il "cibo degli dei" ha una storia davvero lunga ed affascinante, e non basterebbero poche righe per riportare le innumerevoli testimonianze del suo impiego, legato, come per molti altri Rimedi Naturali, anche a credenze popolari, tradizioni e superstizioni. Ma c'è ancora chi ne sostiene e decanta le miracolose proprietà salutistiche, che andrebbero dalla cura del cancro a quella delle malattie cardiache, dalla capacità di ridurre le ulcere, all'alleviare i problemi digestivi, dal regolare i livelli di glicemia nel sangue, al lenire tosse e mal di gola e persino all'aumentare le prestazioni atletiche.

Ma quanto di vero c'è in tutto questo? Cosa dice la scienza odierna?

Proprietà antibatteriche

Non vi è alcun dubbio che il miele abbia il potere di uccidere i batteri. Gli studi hanno più volte dimostrato la sua efficacia contro numerosi ceppi batterici, tra cui E. coli e salmonella. In particolare uno specifico tipo di miele della Nuova Zelanda, chiamato miele di Manuka, insieme al miele malese di Tualang, avrebbero dimostrato (Department of Biological Sciences University of Waikato, Hamilton, New Zealand, 2005) di combattere lo stafilococco e l'H.

pylori, batterio implicato nelle ulcere peptiche. Il potere antimicrobico del miele risiederebbe in alcune sue caratteristiche: l'alto contenuto di zuccheri ed il pH basso riescono ad inibire la crescita microbica. Inoltre alcuni tipi di miele producono perossido di idrogeno quando la glucosio ossidasi (un enzima che si trova nel miele dalle api) reagisce con le molecole di glucosio e ossigeno in acqua. Quindi, quando il miele viene usato come medicamento per le ferite, attira l'umidità dai tessuti innescando la produzione di perossido di idrogeno, che libera la ferita dall'infezione. L'attività antimicrobica dei diversi mieli varia molto, a seconda dei fiori che le api visitano per raccoglierne il nettare.

Mentre tutti i mieli possiedono un certo livello di attività antimicrobica, alcuni risultano fino a 100 volte più attivi di altri, come il miele di Manuka. Ciò spiegherebbe il perché il miele risulti realmente utile per velocizzare la guarigione delle ferite e nel trattare i disturbi gastrici. La scienza odierna ha dimostrato l'efficacia del miele nel trattamento di ulcere, piaghe da decubito, ustioni, piaghe della pelle e infiammazioni, persino quando queste non rispondono più al trattamento con i normali antibiotici.

Il miele cura il mal di gola

Uno studio del 2010 (Department of Pediatrics, Shahid Sadoughi University of Medical Sciences, Yazd, Iran) condotto su un campione di 139 bambini ha scoperto che il miele agirebbe meglio dell'antistaminico difenidramina (Benadryl) nel lenire la tosse notturna e migliorare il sonno dei piccoli.

Un altro studio (Penn State of College of Medicine, Usa, 2004) condotto su 105 bambini ha dimostrato che il miele di grano saraceno funzioni meglio del destrometorfano nel ridurre la tosse durante la notte. Studi realizzati in Italia, utilizzando miele di fiori selvatici e in Israele, utilizzando mieli di eucalipto, agrumi e labiatae, hanno altresì dimostrato una maggiore efficacia del miele rispetto al placebo nel ridurre sia la tosse notturna che i disturbi del sonno nei bambini con infezioni respiratorie. Ma attenzione! Il miele non andrebbe mai somministrato ai bambini di età inferiore a 1 anno, poiché i loro sistemi digestivi non possono gestire eventuali contaminazioni del miele, come quello, nemmeno infrequente, da parte di spore che causano il botulismo.

Il miele migliora le prestazioni sportive?

Tre studi svolti presso il laboratorio di nutrizione sportiva dell'Università di Memphis, negli Usa, hanno scoperto che il miele sarebbe altrettanto valido o migliore del glucosio, o dello zucchero, nel migliorare la resistenza degli atleti. Tuttavia, tali studi sono stati finanziati dal National Honey Board, un "gruppo di promozione dell'agricoltura finanziato dall'industria", quindi occorrono ulteriori ricerche da parte di scienziati imparziali per confermare simili proprietà.

Cancro, malattie cardiache, diabete

Studi su ratti diabetici (Department of Pathology, School of Medical Sciences, Universiti Sains Malaysia, 2014) hanno evidenziato come il miele di Tualang abbia un ruolo nella regolazione della glicemia.

Ma i ratti non sono esseri umani ed è bene sapere che il miele viene metabolizzato come glucosio (da evitare per i pazienti diabetici), proprio come lo zucchero da tavola, la melassa o lo sciroppo d'acero. In laboratorio (Department of Chemical Pathology, School of Medical Sciences, Universiti Sains Malaysia, 2011), il miele di Tualang ha dimostrato di interferire con la crescita delle cellule tumorali di seno, cervice e cutanee, ma anche in questo caso una capsula di Petri è ben lontana da un tessuto umano. Tuttavia, il miele sarebbe comunque benefico contro cancro e malattie cardiache per l'alto contenuto di antiossidanti capaci di combattere stress ossidativo e infiammazione (al pari di altri "superalimenti"), processi alla base di molti tumori e malattie cardiovascolari.