La dieta mediterranea, diffusasi nel bacino del Mediterraneo dagli anni '50 in poi, è stata riconosciuta dall'UNESCO come bene protetto e poi inserito nella lista dei patrimoni orali e immateriali dell'umanità nel 2010. Alla base di questa decisione c'è ovviamente un motivo salutare, ovvero l'utilizzo di molte varietà di prodotti della terra e del mare per produrre i piatti tradizionali.
L'importanza dell'aglio
Tra i prodotti utilizzati ce n'è uno in particolare, che secondo una recente ricerca condotta dall'istituto scientifico di Los Angeles (Biomedical Research Institute) risulterebbe molto utile al contrasto di malattie.
Si tratta dell'aglio, giudicato una croce e una delizia allo stesso tempo: masticare aglio, soprattutto crudo, può comportare l'alitosi (alito cattivo) ma dall'altro lato, senza dubbio, è un toccasana per il nostro organismo. Le proprietà benefiche dell'aglio sono state ormai accertate, le sue caratteristiche fanno bene alle pareti delle arterie del cuore contrastando l'instaurarsi di placche di grasso.
Questo alimento dunque riduce di molto il rischio di infarto e Ictus. Tra l'altro non è neppure necessario mangiarlo crudo, ma si può degustarlo in estratto. Un'altra caratteristica benefica di questo prodotto è la riduzione del rischio di arteriosclerosi, specialmente nelle persone che soffrono già di sindromi metaboliche.
Che l'aglio facesse bene alla salute già si sapeva, ma con la pubblicazione di BioMed sulla rivista Journal of Nutrition non ci sono più dubbi. Nella cultura culinaria italiana l'utilizzo dell'aglio è già largamente utilizzato, come in tutta la zona mediterranea. Con questa ricerca si spera che le autorità sanitarie, di concerto con le associazioni di categoria cibarie, ne promuovano sempre più un maggiore utilizzo.
I dettagli dello studio
Lo studio condotto sull'aglio ha coinvolto 55 persone con un'età compresa tra i 40 e i 75 anni, affetti da sindrome metabolica. Erano tutti pazienti affetti da un mix di fattori di rischio, come ad esempio un'elevata massa corporea, resistenza all'insulina, ipertensione o trigliceridi e colesterolo alti. Tutti fattori che predispongono i soggetti a sviluppare malattie cardiovascolari come l'infarto o l'ictus.
Dopo circa un anno di studi si sono raccolti i dati ed è stato calcolato che il consumo di aglio aveva rallentato dell'80% l'accumulo di placche, così riducendo la comparsa di altre formazioni. Inoltre è stato dimostrato che l'estratto di aglio invecchiato aiuta a rallentare lo sviluppo di malattie come l'arteriosclerosi, facendole anche regredire.