Novità interessanti e sorprendenti dal mondo della chirurgia in Italia. Il caso del momento é quello che riguarda un uomo affetto da Sindrome di Prune-Belly che si è fatto trapiantare un rene senza ricorrere ad anestesia totale. La vicenda ha sorpreso tutti poiché la procedura dell’addormentamento è praticamente una prassi per gli interventi di questa portata. Ma, nel caso del paziente protagonista della vicenda, tale pratica non é stata però possibile da portare a compimento. La sindrome in questione infatti é così delicata che anche semplicemente addormentare il paziente potrebbe risultare una pratica fatale.

Problemi alle vie urinarie, ipertensione e insufficienza renale: sono queste le più comuni e significative complicazioni da chi é affetto dalla sindrome.

Senza anestesia un trapianto di reni

Il caso in questione riguarda precisamente un uomo di 40 anni che, vista la sua storia clinica, non si è sottoposto alla somministrazione di una comunissima anestesia totale. Per completare l'operazione si è scelto così di procedere con l'anestesia peridurale e spinale portata avanti dal professor Donadio. Si è così proceduto all'intervento delicato terminato però senza alcuna complicazione nelle stanze dell’Ospedale Molinette di Torino. Un centro indubbiamente specializzato in trapianti su persone con patologie rare, complesse e spesso difficili da curare, rinomato a livello nazionale.

Cos'è la sindrome di Prune Belly?

La sindrome di Prune Belly è una patologia rara che colpisce, almeno stando ai casi raccolti dalla scienza in questi anni, principalmente il tratto urinario. Le informazioni scientifiche sostengono inoltre come in alcuni casi le complicanze della malattia possano portare situazioni talmente gravi da arrivare alla morte.

Nel dettaglio si tratta di una patologia che colpisce la pelle dei pazienti, proprio per questo viene chiamata (la traduzione letterale) anche sindrome dell’addome a prugna. Una patologia che coinvolge in particolare i muscoli addominali posizionati nella parte inferiore del corpo di ciascun essere umano affetto. Oltre a tali alterazioni, vi è anche una deformazione dell’apparato urogenitale.

Si sviluppa come detto principalmente negli uomini (circa il 97% dei casi). La percentuale di diffusione ad oggi conosciuta è di un paziente ogni 40.000. Le cause che provocano la malattia sono sconosciute. Possibile che si tratti di una malformazione congenita che dunque non deriva da fattori esterni. Questo è tutto quello che ad oggi la scienza conosce.