Cambiare spesso medico, a quanto pare, potrebbe pregiudicare il proprio stato di salute. Un recente studio, svolto nel Regno Unito, suggerisce che mantenere lo stesso medico potrebbe ridurre il rischio di morte. In passato, varie ricerche avevano collegato la costanza del rapporto tra medico e paziente a una serie di effetti positivi, come il numero esiguo di ricoveri d'emergenza e la migliore assunzione di vaccini. Adesso la scienza si è spinta oltre, rilevando che il legame stretto tra uno stesso medico e il paziente è importante per ridurre la mortalità.

Certamente, il rapporto è molto più rilevante di quanto tutti hanno pensato finora. Il ricercatore Denis Pereira Gray, del St Leonard's Practice (Exeter) ha riferito che, in un momento in cui la stampa e i siti mettono in evidenza l'importanza della tecnologia e delle macchine, lo studio vuole sottolineare quanto sia determinante il lato umano della medicina.

Un rapporto di vita o di morte

Il rapporto tra paziente e medico è un rapporto di vita o di morte secondo l'esperto Pereira Gray. Quest'ultimo e i colleghi dell'università di Manchester e dell'università di Exeter hanno esaminato accuratamente studi svolti in passato che contenevano informazioni sul rapporto tra pazienti e medici e sulla mortalità.

Sotto la lente d'ingrandimento del team britannico sono finiti studi condotti in 9 nazioni, tra cui Usa, Corea del Sud e Israele. I ricercatori hanno scoperto che 18 studi avevano evidenziato tassi bassi di mortalità per i pazienti che non avevano mai cambiato il medico. Vedere sempre lo stesso medico e farsi curare da lui, dunque, aumenterebbe la longevità dei pazienti.

Tutto ciò riguarderebbe, secondo il dottor Gray, sia i medici generici che per gli specialisti.

Pazienti a proprio agio davanti allo stesso medico

Il rischio di morte cala per una sorta di 'effetto umano'. Il paziente che non cambia medico, in sostanza, si sente a proprio agio e confida cose che non rivelerebbe a un nuovo dottore.

Il rapporto duraturo, comunque, giova anche al medico che, col passar del tempo, riesce ad ottenere più informazioni sulle condizioni del paziente e, quindi, a stilare una terapia individuale ed efficace. Una cura valida permette, dunque, di vivere di più al paziente. Chris Salisbury, professore presso l'Università di Bristol, afferma che un solido rapporto tra medico e paziente è fondamentale ma sta svanendo in molti luoghi.