Angelo Vescovi, che è direttore scientifico di Revert Onlus e dell'ospedale Casa sollievo della sofferenza di San Giovanni Rotondo, ha annunciato di aver effettuato un trapianto di cellule staminali su tre pazienti affetti da sclerosi multipla secondaria progressiva, che è la forma più grave. Si tratta di una sperimentazione clinica di fase I. L'annuncio è stato dato in Vaticano, in occasione dell'Assemblea nazionale della Pontificia Accademia per la vita. Il trapianto è consistito nella iniezione di 5 milioni di cellule staminali che, inoculate nella cavità del ventricolo laterale cerebrale, hanno raggiunto il sistema nervoso centrale tramite il liquido cefalorachidiano.
Stando a quanto si apprende, i primi tre pazienti che hanno ricevuto questo trattamento stanno bene e non hanno manifestato effetti collaterali. Ed, in effetti, trattandosi di una sperimentazione di fase I, lo scopo è proprio quello di accertare che il trattamento non presenti effetti collaterali né che dia segni di tossicità e che quindi possa essere ben tollerato dall'organismo. L'ultimo paziente è stato trattato lo scorso 13 giugno. Vescovi si è detto orgoglioso dei risultati raggiunti in questa prima parte della sperimentazione. In particolare sottolinea che il trapianto sul primo gruppo di pazienti rappresenta un nuovo traguardo della ricerca scientifica nel nostro paese verso la cura delle patologie neurodegenerative.
Sperimentazione cellule staminali per la cura della sclerosi multipla: le prossime tappe della ricerca
Nei prossimi mesi, la sperimentazione portata avanti da Vescovi, una volta che otterrà l'autorizzazione per poter procedere con gli altri pazienti, prevede il coinvolgimento di 15 pazienti di età compresa tra i 18 ed i 60 anni colpiti da sclerosi multipla secondaria progressiva.
La sperimentazione prevede che il dosaggio di cinque milioni di cellule staminali nel primo gruppo verrà raddoppiato nel secondo e aumentato ancora nei gruppi successivi. In tal modo sarà possibile valutarne gli effetti sia sul piano neurologico che terapeutico. Ma cos'è la sclerosi multipla e con quali disturbi si manifesta?
Sclerosi multipla: cos'è
La sclerosi multipla è una patologia neurodegenerativa demielinizzante, ovvero produce delle lesioni a carico del sistema nervoso centrale. Alla base di questa malattia vi sarebbe una reazione anomala da parte del sistema immunitario che si attiva contro la mielina. Tale attacco innesca un processo infiammatorio che comprende aree circoscritte del sistema nervoso centrale e comporta la distruzione sia della mielina che degli olingodendrociti, che sono le cellule che la producono. Generalmente viene diagnosticata tra i 20 e i 40 anni. Risulta più frequente nelle donne. La causa resta ancora sconosciuta, anche se i ricercatori ritengono che sia una patologia multifattoriale, in quanto presenta la combinazione di fattori sia ambientali che genetici.
La diagnosi precoce e i trattamenti oggi disponibili consentono ai pazienti di mantenere una buona qualità di vita. Pur essendo imprevedibile, il decorso della Sm non riduce l'aspettativa di vita. Riguardo ai sintomi, i farmaci oggi disponibili consentono di trattarne con successo la maggior parte. Oltre alle terapie farmacologiche, anche la riabilitazione gioca un ruolo fondamentale. Questi sono i disturbi con cui generalmente si manifesta la SM: disturbi intestinali, in particolare stipsi e incontinenza fecale, disturbi vescicali, ad esempio urgenza minzionale, fatica, dolore, spasticità, disturbi visivi in particolare rappresentati dalla neurite ottica, depressione, disturbi del linguaggio, della coordinazione, cognitivi (dell'attenzione, del ragionamento e delle funzioni esecutive) e parossistici.