La sindrome dell’ovaio policistico (PCOS) è la causa più comune di disfunzione ovarica nelle donne in età riproduttiva, con una percentuale dal 2.2 al 26%. È stata associata alla presenza di iperinsulinemia, insulino resistenza, dislipidemia e carenza di vitamina D. Negli ultimi anni, si è sperimentata l’efficacia dell’assunzione di vitamina D nella normalizzazione dei parametri metabolici; il lavoro è stato pubblicato sulla rivista Gynecological Endocrinology nel giugno 2018.

I ricercatori del Department of Nutrition della Urmia University of Medical Sciences (Azerbaijan) hanno reclutato 44 donne affette da PCOS, di età compresa tra 20 e 38 anni, con bassi valori plasmatici di vitamina (inferiori a 20 ng/mL).

Sono state suddivise in due gruppi: uno ha assunto per bocca 50.000 UI di vitamina D3 una volta a settimana, l’altro, come gruppo di controllo, solo un placebo. La durata del trattamento è stata di 8 settimane per entrambi.

Le donne riceventi vitamina D hanno mostrato una riduzione significativa del glucosio a digiuno, dell’insulino resistenza, degli androgeni nel siero e del grasso viscerale, oltre ad una regolarizzazione dei livelli di vitamina D. I risultati sono stati, dunque, soddisfacenti: questo micronutriente riveste un ruolo importante nel metabolismo del glucosio.

Sintomi e cause della PCOS

Le donne con PCOS hanno, in discreta percentuale, una minore tolleranza al glucosio, maggior predisposizione alle malattie cardiovascolari e al diabete di tipo 2.

Poiché l’insulino resistenza e l’iperandrogenismo alterano il tessuto adiposo e incrementano le citochine infiammatorie circolanti (TNF-alfa e IL-1) predisponendo all’accumulo di grasso addominale, si verifica anche un aumento dell’obesità centrale.

Una delle cause primarie della PCOS sembra essere proprio l’insulino resistenza, presente nel 60-95% dei casi; in alcuni soggetti scaturita da un difetto nell’azione dell’insulina.

Meccanismo di azione della vitamina D nella PCOS

Questa vitamina, nello studio clinico citato, ha influenzato il metabolismo del glucosio, la sintesi e il rilascio dell’insulina e l’infiammazione dei tessuti, mediante azione sulle citochine infiammatorie.

È stato osservato che i recettori della vitamina D modulano l’espressione di 229 geni in più di 30 tessuti, quali ovaio, mammella, scheletro, cervello, pancreas, ghiandole paratiroidi, cellule immunitarie e cellule muscolari cardiache.

La somministrazione di vitamina D nelle donne con PCOS, dunque, oltre ad avere un effetto antinfiammatorio e dimagrante, può favorire la fertilità mediante il mantenimento di una più alta quantità di follicoli ovarici disponibili alla maturazione.