Nuovi passi in avanti per quanto riguarda la lotta ai tumori. I ricercatori australiani del Garvan Institute of Medical Research hanno scoperto che i tumori possiedono una sorta di "freno" naturale in grado di bloccare la crescita delle metastasi. Questo meccanismo di autoregolazione è stato osservato sia nei topi con tumore della mammella ed anche nelle cellule prelevate dai pazienti colpiti da questa forma tumorale. In particolare nel corso di alcuni esperimenti effettuati sui topi, i ricercatori hanno scoperto che il tumore primario è in grado di agire a distanza sulle cellule che danno luogo a metastasi, per impedirne la progressione.

Ciò avviene grazie alla produzione di una molecola, la interleuchina-1 beta (Il-1-beta) che scatena una risposta infiammatoria da parte del sistema immunitario. Per effetto di tale molecola, le cellule immunitarie si diffondono in tutto l'organismo e una volta scovate le cellule metastatiche, le bloccano prima che moltiplicandosi possano dar luogo a un tumore secondario. I ricercatori hanno osservato un meccanismo del tutto analogo su 215 pazienti affetti da carcinoma della mammella che presentavano un alto rischio di metastasi. La sopravvivenza è risultata più elevata nelle donne che avevano prodotto elevati livelli di interleuchina-1 beta. Lo studio è stato pubblicato su Nature Cell Biology.

Giuseppe Curigliano, che è docente di oncologia medica all'università di Milano nonchè direttore della Divisione nuovi farmaci dell'Istituto europeo di Oncologia, nel commentare i risultati di questo studio, ha sottolineato l'importanza dei segnali di crescita o di stop che la cellula metastatica riceve dall'ambiente circostante.

In tal senso l'oncologo spiega che i risultati di questo studio forniscono delle importanti indicazioni riguardo alle sperimentazioni in corso su nuovi farmaci anti-tumorali, in particolare degli inibitori del recettore dell'interleuchina-1. Curigliano, tenendo conto dei risultati dello studio australiano, ipotizza che l'utilizzo di questi inibitori del recettore dell'interleuchina-1 in combinazione con la chemioterapia potrebbe rivelarsi un pericoloso boomerang, in quanto se da un lato riesce a diminuire la massa tumorale, dall'altro aumenta il rischio che possano svilupparsi delle metastasi a distanza.

Tumore: nuove scoperte

Quella di cui vi abbiamo dato conto in questo articolo non è l'unica scoperta recente in fatto di tumori. In questo senso l'Agenzia europea per i medicinali ha autorizzato due terapie a base di farmaci con tecnologia Car-T. Il trattamento utilizza le stesse cellule del sistema immunitario del paziente che vengono potenziate per aumentare la risposta contro il tumore. A seguito di queste recenti scoperte è possibile ipotizzare che nei prossimi anni assisteremo a una vera e propria rivoluzione nella lotta alle neoplasie.