La multinazionale GlaxoSmithKline, produttrice del vaccino Pandemrix, somministrato nel 2006 contro l'influenza suina è accusata di mancata trasparenza e l'accusa emerge da un articolo pubblicato online sul “British Medical Journal“, rivista britannica che appartiene alla British Medical Association. La società farmaceutica avrebbe omesso informazioni importantissime legate agli eventi avversi del Pandemrix, ed in campo medico è obbligatoria la trasparenza e la segnalazione di qualsiasi problema riscontrato. Le fonti che hanno divulgato la "mancanza" dell'azienda hanno avuto accesso ad alcuni rapporti interni della multinazionale, nei quali sarebbero emersi dei segnali mai emersi circa problemi durante la somministrazione del vaccino nel 2009.

In quell'anno il Pandermix fu uno dei medicinali rilasciati per contrastare l'influenza suina H1N1, ritenuta dall'OMS una vera e propria pandemia. Nelle notizie trapelate ci sarebbero indicazioni certe di una discrepanza sulle segnalazioni di problemi per il Pandemrix rispetto agli altri vaccini anti-influenzali della stessa casa madre: significa che la GlaxoSmithKline sapeva ma non ha mai reso pubbliche le segnalazioni di eventi avversi.

I dubbi del British Medical Journal

Ci si chiede anche perchè questa mancata segnalazione emerge solo oggi, dopo 12 anni dall'evento di somministrazione e come mai il sistema di monitoraggio sia stato poco adatto. L'associazione medica britannica con la sua indagine solleva numerosi dubbi sul vaccino della GlaxoSmithKline, che è stato diffuso nel biennio 2009/2010, e sulla trasparenza degli Enti legati alla Salute.

I rapporti che oggi sono stati resi pubblici sembrano le prove di un processo che rende quindi sospetti sia la GSK sia i funzionari della sanità deputati al controllo dei dati. L'associate editor del BMJ, Peter Doshi, spiega come questi dati siano stati posti sotto silenzio invece di essere resi pubblici durante l'epidemia di H1N1 o subito dopo.

La scoperta

I dati sono emersi perchè "ripescati" da un testimone esperto, Tom Jefferson, durante una causa in cui si accusava il Pandemrix di aver provocato la narcolessia, il disturbo del sonno, come effetto collaterale avverso. Jefferson ha calcolato le percentuali di eventi avversi rendendosi conto della discrepanza tra il Pandemrix e gli altri vaccini.

Insieme al BMJ ha svolto delle indagini scoprendo appunto che i problemi registrati dopo la somministrazione del Pandermix erano di molto superiori rispetto ad altri vaccini H1N1 della GSK. Una discrepanza troppo evidente, che avrebbe fatto decadere immediatamente l'uso del medicinale e che invece è stata insabbiata. Ora l'azienda si difende dichiarando di aver valutato i dati di sicurezza e di averli condivisi con l'EMA, l’Agenzia europea per medicinali, che a questo punto entra in gioco come possibile colpevole dell'omissione, insieme al Dipartimento della salute britannico e ovviamente alla casa produttrice.