Dopo 2 anni di servizio presso l'istituto nazionale, Daniela Pantosti, ha consegnato le dimissioni per l'incarico di dirigente al Dipartimento di monitoraggio del rischio sismico in Italia. Le accuse della donna sono pesanti e, in una lettera inviata ai collaboratori, fa sapere che all'Istituto vige "un sistema arrugginito, confuso e poco trasparente" che mette in serie difficoltà la ricerca scientifica. Per il senatore dei 5 Stelle Morra si tratta di un fatto grave che bisogna segnalare immediatamente al viceministro Fioramonti.
Si è dimessa la direttrice dell'ente sul controllo dei terremoti
L'Ingv è sostanzialmente la centrale del rischio sismico e idrogeologico italiano e i pareri dei tecnici dell'istituto sono molto importanti e vengono tenuti in considerazione durante la costruzione di ponti, strade e porti. Il 5 settembre scorso la direttrice, Daniela Pantosti, si è dimessa segnalando una mancanza di trasparenza. La dirigente è stata subito rimpiazzata da una collega, ma il caso non è chiuso e molto presto passerà all'attenzione del governo giallo-verde. Per la Pantosti, l'istituto soffre di mancata collaborazione da parte dei vertici e d'organizzazione generale dell'ente. Parole dure e gravi che hanno spiazzato Il presidente Doglioni che, dopo la notizia, ha spronato la ex collega a rendere pubblici nomi e fatti per corroborare le sue tesi.
La dirigente, in una nota, fa sapere che erano ormai mesi che si era resa conto che qualcosa non andava: 'Le cose non stavano andando nella direzione sperata'. La Pantosti parla addirittura di un sistema arrugginito e confuso, affatto inclusivo e che dunque mette in grave difficoltà la ricerca.
La ex dirigente non spiega le dimissioni
La ex direttrice, raggiunta telefonicamente da un giornalista de Il Fatto Quotidiano, non spiega. "Mi sono dimessa per ragioni interne che non devo spiegare a lei", dice al giornalista, aggiungendo che si tratta di "questioni personali". Qualcuno sembra aver già collegato le dimissione a qualche defaillance dell'Istituto, come ad esempio la mancata segnalazione ed errata localizzazione in mare del terremoto di Ischia del 2017.
Il senatore Morra, anche lui raggiunto dal Fattoquotidiano, fa sapere che, ai tempi in cui era all'opposizione, aveva chiesto il commissariamento dell'ente. "Confido che il caso possa essere approfondito", conclude il grillino.