Secondo le stime fornite dal virologo Fabrizio Pregliasco, quest'anno gli italiani colpiti dall'influenza saranno 5 milioni. Per molti è già arrivata, favorita dal rapido abbassamento delle temperature registrato nelle ultime settimane. I dati rivelano che il picco dell'epidemia si registrerà a febbraio, colpendo soprattutto i bambini tra 0 e 4 anni e tra 5 e 14 anni.

I sintomi dell'influenza

La malattia infettiva più comune al mondo si manifesta con dolori muscolari e articolari, temperatura corporea elevata e disturbi dell'apparato respiratorio, come la congestione nasale e il mal di gola.

Perché si possa parlare di influenza, è necessario che questi sintomi siano presenti contemporaneamente; diversamente si tratta di disturbi e malanni stagionali che è comunque necessario trattare in maniera adeguata. Come tutti noi abbiamo avuto modo di sperimentare, si tratta di una malattia altamente contagiosa, poiché basta anche il contatto con mani e oggetti contaminati da goccioline di saliva o muco per trasmettere il virus che la scatena. La tosse e gli starnuti sono i principali vettori del contagio, ma anche parlare vicino a una persona portatrice del virus espone a un rischio elevato. Per questo motivo è importante adottare delle misure di igiene individuale per scongiurare il contagio.

Come trattarla

I rimedi tradizionali come il brodo caldo, il latte con il miele e le spremute d'arancia possono aiutare ma non sono sufficienti. Il professor Fabrizio Pregliasco, virologo e ricercatore del Dipartimento di Scienze Biomediche per la Salute dell’Università degli Studi di Milano e Direttore Sanitario dell'IRCCS Galeazzi di Milano, evidenzia l'importanza del riposo per aiutare il corpo a sconfiggere il virus e dei farmaci di automedicazione come elemento principale nel trattamento dei sintomi dell'influenza e di quelli parainfluenzali.

Grazie a questi farmaci è possibile attenuare i fastidiosi sintomi dopo pochissimi giorni di trattamento.

Perché non bisogna sottovalutarla

Nonostante spesso la si consideri una malattia innocua, l'influenza può colpire anche i vasi sanguigni del cuore e del cervello, esponendo al rischio di ictus e infarto soprattutto gli anziani.

Il professor William Schaffner, direttore della National Foundation for Infectious Diseases (Fondazione Nazionale per le Malattie Infettive, NFID) sottolinea la pericolosità potenziale dell'influenza nonché l'importanza di ricorrere alla vaccinazione dopo i sei mesi di vita. Nonostante il vaccino non garantisca una protezione del 100%, a causa delle rapide mutazioni del virus, esso è comunque in grado di fare la differenza, tutelando da una forma grave della malattia.

L'importanza della vaccinazione

Negli Stati Uniti, l'ultima stagione influenzale ha fatto registrare un numero sorprendentemente alto di decessi, circa 80mila, legato anche alla bassa copertura vaccinale dell'anno precedente. Anche il dottor Daniel Jernigan, che dirige la Divisione Influenza dei Centers for Disease Control and Prevention (Centri per il controllo e la prevenzione delle malattie, CDC) raccomanda il ricorso alla vaccinazione annuale per tutta la popolazione, con particolare attenzione ai soggetti più esposti al rischio di complicazioni come anziani, bambini, soggetti immunocompromessi, diabetici e chi soffre di patologie cardiache e polmonari croniche.