La Sclerosi multipla spesso non viene riconosciuta nelle prime fasi della sua manifestazione nell'organismo nel quale si sviluppa. Per tale motivo succede che la velocità del suo decorso aumenta rapidamente, una situazione che può comportare complicanze per il soggetto ammalato. Da oggi, però, si può contare su uno studio che ha rivelato come alcuni biomarcatori possano essere misurati tramite analisi del sangue o attraverso dei prelevi del fluido cerebrospinale.

Il risultato dello studio sulla SM

Il vantaggio di conoscere il livello dei biomarcatori è quello di rendere più semplice la programmazione di cure ed interventi terapeutici. Nel dettaglio lo studio citato è quello condotto da Elio Scarpini in collaborazione con la dott.ssa Anna Pietroboni.

La loro ricerca ha stabilito che i bassi livelli di beta-amiloide nel fluido cerebrospinale sono strettamente correlati a una maggiore velocità di avanzamento della Sclerosi multipla.

Nel dettaglio sono stati presi in oggetto di studio circa 60 pazienti sottoposti ad una serie di valutazioni cliniche nel corso di 5 anni di sperimentazione. Ognuno dei soggetti che ha accettato di partecipare alla ricerca è stato sottoposto ad analisi del fluido cerebrospinale e a Risonanza Magnetica Nucleare. L'osservazione degli esami ha rivelato la soglia minima di concentrazione della beta-amiloide al di sotto della quale la malattia progredisce più velocemente.

La ricerca su fluido cerebrospinale e beta-amiloide

La scoperta dell'importanza del peptide beta-amiloide nella sclerosi multipla è stata la vera e propria novità dello studio pubblicato poi sulla rivista Multiple Sclerosis Journal. Una ricerca che ha evidenziato il rapporto esistente fra i livelli di liquor cerebrospinale e la velocità di avanzamento della sclerosi multipla.

E' stata inoltre chiarita la funzione della beta-amiloide, ovvero una sequenza di 42 aminoacidi derivante dalla scissione degli enzimi di una delle proteine contenute nella membrana dei neuroni oltre a quella di altre cellule. Il peptide si va ad aggregare in sovrastrutture che non possono essere attaccati dagli enzimi.

Il fluido cerebro-spinale invece è un liquido che va a circondare l'intera massa encefalica e il midollo spinale.

Il liquido viene detratto all'interno di uno spazio subaracnoideo, ovvero spazio compreso tra due membrane che formano le meningi: la aracnoidea e la pia madre. Questo spazio è attraversato da numerose trabecole fibrose e contiene il liquor o liquido cefalo-rachidiano.