Grazie ad un nuovo farmaco potrebbe presto aprirsi anche nel nostro Paese una nuova era nella cura dell'emicrania. A darne conferma è stato Piero Barbanti, direttore dell'Unità per la cura e la ricerca su cefalee e dolore dell'Irccs del San Raffaele Pisana di Roma. Un nuovo promettente farmaco per la prevenzione dell'emicrania tanto, infatti, è stato approvato in Usa e, a breve, dovrebbe giungere anche nel vecchio continente e in Italia. Barbanti, intervenuto sul tema durante il Congresso della Società Italiana di neurologia in corso in questi giorni a Roma (27-30 ottobre).

Barbanti ha spiegato, tramite un'intervista all'AdnKronos, che questa nuova cura è incentrata su anticorpi monoclonali che sarebbero in grado di mettere una sorta di blocco alla Cgrp, la proteina indicata come la causa principale degli attacchi emicranici.

Il farmaco agirebbe come un interruttore che spegne il dolore

La proteina Cgrp, come spiegato dal direttore, è un peptide che dilata ed infiamma le arterie delle meningi ed aumenta la velocità sulle 'autostrade del dolore'. Gli anticorpi monoclonali, oltre ad essere in grado di silenziarlo, agendo come una sorta di interruttore del dolore, si caratterizzano anche per la loro grande tollerabilità. Questa nuova cura, quindi, proprio per la sua grande tollerabilità, potrebbe essere applicata anche a livello preventivo.

A tal proposito, ad oggi, benché le cure preventive esistano, sono scarsamente applicate oppure ci sono meno soluzioni rispetto a 10 anni fa. Questo perchè alcuni farmaci sono ormai fuori produzione e perchè gli effetti collaterali, spesso, non rendono possibile un trattamento di lungo periodo. Queste le parole di Barbanti: 'Uno studio recente ha dimostrato che 1 emicranico su 3 ha almeno 5 attacchi al mese, ma solo l'1,6% di questi fa una cura preventiva'.

Un altro indiscutibile vantaggio di questa nuova cura dell'emicrania è dato dal fatto che basterebbe una sola iniezione al mese, cosa che ne favorisce l'aderenza terapeutica da parte dei pazienti (è molto più facile ricordarsi di fare una iniezione a cadenza mensile piuttosto che ingerire 3-4 compresse giornaliere).

L'emicrania non va confusa con un banale mal di testa

L'emicrania è una vera è propria malattia neurologica 'severa' che in Italia colpisce circa 5 milioni di persone ed è considerata una delle patologie più disabilitanti a livello mondiale. Si caratterizzata per il dolore forte, unilaterale, che tende ad essere pulsante e può dare luogo a fenomeni di nausea o vomito oltre a fastidio per rumori e luci. Una condizione disabilitante, tenendo conto che un attacco di emicrania può durare anche 3 giorni. Inoltre, tra un attacco e l'altro il paziente affetto può avere paura di un nuovo attacco. L'emicrania non va comunque confusa con un semplice mal di testa che è considerato qualcosa di normale e fisiologico.

Essere emicranici è ben altra cosa: il cervello, quando si soffre di questo disturbo, trasforma in dolore anche stimoli non dolorosi in una sorta di eccesso di 'legittima difesa da parte del nostro cervello' che ha come conseguenza quella di rovinarci la vita.