L'Alzheimer è una malattia che ha registrato negli ultimi anni tantissimi casi, soprattutto tra le persone più anziane: Giulio Golia de Le Iene ha realizzato un servizio su questa malattia, mostrando all'Italia alcuni pazienti malati di Alzheimer e quella che è la loro vita in seguito alla malattia.

L'Alzheimer non cancella la vita

Nel corso della puntata andata in onda domenica 14 ottobre, Le Iene ha lanciato il servizio del napoletano Giulio Golia che si è recato presso una casa di riposo che ospita diversi malati di Alzheimer. Giulio li ha incontrati uno a uno, ha parlato con loro, vissuto i momenti salienti delle loro giornate.

In tutti i casi si è trovato di fronte a persone che hanno perso la memoria, che non sanno la loro età o che addirittura non ricordano il proprio nome.

C'è Natale, un pastore, che continua a prendersi cura delle sue pecore finte e che mostra a Giulio come tosarle; c'è Candida che non sa la sua età e pensa che suo figlio venga a prenderla oppure Elsa che attende in una sala d'aspetto allestita a fermata dell'autobus il pullman che la riporterà a casa da suo padre del 1901. E poi c'è Lina che non ha perso il sorriso, ma che fa fatica a ricordare il nome di Giulio. C'è purtroppo anche chi è cosciente della propria malattia come Maria che prova una forte rabbia dentro perché non può più uscire da sola o non ricorda più la ricetta per fare le orecchiette, nonostante sia ancora molto giovane.

La dolcezza e la compagnia alleviano il disagio della malattia

In seguito a queste testimonianze, Giulio chiede a medici se e quale sia la cura: purtroppo ad oggi non c'è un farmaco capace di curare tale malattia, ma si possono adottare dei piccoli accorgimenti che sicuramente allungano la qualità e la durata della vita di un malato di Alzheimer.

I piccoli consigli per la cura sono:

  • assecondare i loro desideri: il fatto che loro possano sentirsi liberi di fare ciò che sentono fa star loro bene perché vivono il momento. Momenti che spesso finiscono purtroppo per dimenticare nel giro di pochi minuti;
  • farli sentire utili: è importante non andare in pensione né con la testa né con le gambe, ma fare in modo che siano sempre impegnati in qualche attività, come sfornare biscotti, fare dei lavori all'uncinetto o anche riparare degli oggetti;
  • essere dolci e pazienti: la dolcezza, il saper ascoltare e il renderli parte delle nostre giornate allevia sicuramente il dolore della malattia che cancella il passato.

Sono solo piccoli accorgimenti che ogni familiare di un malato di Alzheimer dovrebbe seguire per godersi fino all'ultimo ogni istante della vita del proprio caro, evitando magari di recluderlo in una stanza da letto e abbandonarlo alla solitudine.