Un contraccettivo sotto forma di cerotto, il quale va semplicemente applicato sulla pelle: sembra esser questo il futuro della contraccezione sicura stando agli esperimenti condotti dal Dr. Mark Prausnitz, ordinario dell’Università della Georgia. Il suo team di scienziati ha lavorato su di un cerotto il quale è in grado di rilasciare levonorgestrel, una forma sintetica di progesterone che è già adoperato nella famosa “pillola del giorno dopo”. La somministrazione della sostanza avverrebbe attraverso dei microscopici aculei posti nella parte inferiore del cerotto, i quali sono costruiti con materiali biodegradabili.
Contraccezione sicura
Il contraccettivo andrà applicato sulla pelle per cinque secondi, una volta al mese ed immunizzerà il paziente per 30 giorni. Naturalmente, come già accade con i farmaci a base di progesterone, l'innovativo metodo contraccettivo influirà direttamente sulla regolarità del ciclo mestruale. Il Dr. Prausnitz, parlando della sua ricerca, ha dichiarato che “l’obiettivo era quello di creare una forma di contraccezione in grado d’esser utilizzata in totale autonomia dalle donne e che garantisse un alto livello di sicurezze e igiene”.
In base a quanto dichiarato dallo scienziato, il cerotto era stato inizialmente progettato come mezzo di somministrazione di farmaci in zone del pianeta con scarsità di strutture mediche e condizioni igieniche al di sotto degli standard.
Al momento, il nuovo contraccettivo è in piena fase di test e sta dando ottimi risultati sui topi da laboratorio su cui è stato testato. Naturalmente, servirà ancora una lunga fase di analisi in laboratorio prima che il mezzo contraccettivo possa essere fattivamente utilizzato sulle persone, soprattutto per stabilire se i micro-aculei possano davvero funzionare efficacemente sull’uomo.
L’importanza della contraccezione
Naturalmente, il concetto di contraccezione è fondamentale non solo per evitare gravidanze indesiderate (e dannose pratiche abortive), ma anche per scongiurare il presentarsi di pericolose malattie sessualmente trasmissibili. In base a quanto diffuso dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, ogni anno circa 357 milioni di persone vengono colpite da malattie sessualmente trasmissibili, più di un milione di nuovi casi ogni giorno.
I dati risalgono ad un segmento temporale che si spinge sino al 2016 e riguardano uomini e donne d’età compresa fra i 15 ed i 49 anni. Se non efficacemente curate, molte delle infezioni sessuali possono comportare gravi conseguenze per la salute. Ad esempio, la clamidia e la gonorrea, due delle più diffuse malattie sessualmente trasmissibili che nel 2016 hanno colpito complessivamente quasi 200 milioni di persone nel mondo, possono innescare un’infiammazione pelvica in grado di provocare seri danni agli organi riproduttivi femminili o addirittura sterilità totale.
Ma purtroppo, la lista di malattie di stampo sessuale non finisce qui. La sifilide, la quale nel 2016 aveva contagiato circa 6 milioni di persone, può esser trasmessa, in caso di gravidanza, da madre a figlio e ogni anno provoca circa 300,000 decessi fetali e neonatali.
La peggiore a livello di impatto sull'organismo fra le malattie trasmissibili, l’HIV, ha provocato dalla sua scoperta avvenuta nel 1982 oltre 35 milioni di morti. La sindrome, prima che si scoprissero tecniche avanzate per cronicizzarla e renderla “inoffensiva” (un po' come sta succedendo per alcune forme tumorali), innescava una replicazione di cellule infette che andava a spegnere il sistema immunitario del malcapitato, dando via libera ad infezioni e tumori i quali spesso risultavano letali.